Da Insigne a Immobile, passando per Verdi e Ragatzu. Troppo spesso le società decidono di affidarsi a giovani stranieri, sottraendo spazio e visibilità ai nostri talenti.
La crisi del nostro calcio è sicuramente dovuta al fatto che in Italia si punta troppo poco sui giovani italiani. Le squadre nostrane preferiscono affidarsi a calciatori stranieri, portando avanti vere e proprie scommesse: talvolta questi emigranti riescono a ritagliarsi uno spazio importante, vedi Pastore, Ilicic, Armero, Sanchez e Jovetic; in altre occasioni è capitato di imbattersi in vere e proprie meteore del calcio che non fanno altro che sottrarre spazio ai talenti più puri del nostro calcio.
Le società di A hanno vivai più forniti di quanto si pensi. Una volta fatta tutta la trafila delle giovanili, i nostri giovani hanno però difficoltà ad emergere e vengono spesso spediti in categorie inferiori nonostante meritino già palcoscenici importanti. E’ il caso di Lorenzo Insigne, un folletto che il Napoli ha spedito in Lega Pro al Foggia lo scorso anno. Sotto l’attenta guida di Zeman il partenopeo ha realizzato 19 reti in 33 gare. Il maestro di calcio boemo lo ha voluto con sé anche a Pescara. Insigne lo sta ripagando offrendo a Ciro Immobile, napoletano cresciuto nella Juventus, tanti assist al bacio. Il possente attaccante di Torre Annunziata è riuscito a spingere la palla in fondo al sacco per ben sei volte nelle prime nove giornate di Serie Bwin. Numeri da paura. Cosa ci fanno Insigne e Immobile ancora in Serie B è davvero un mistero, considerando che il Napoli fatica a trovare sostituti al trio Lavezzi-Cavani-Hamsik.
E’ costretto a farsi le ossa in cadetteria anche Daniele Ragatzu, gioiellino del Cagliari prestato dai sardi al Gubbio. In Umbria sta facendo bene così come fece nella massima serie. Il più promettente talento del calcio italiano,