Gaetano Imparato, giornalista de “La Gazzetta dello Sport” ha risposto in esclusiva per Tuttocalciatori.net ad alcune domande sul Napoli.

Gaetano Imparato

Secondo lei il Napoli ha trovato quella mentalità vincente tipica delle grandi squadre che permette di affrontare al massimo sia la Champions che il campionato?

“Il Napoli sta vivendo, specie con l’arrivo di Mazzarri, una continua fase di crescita. E quest’anno sta proseguendo nella naturale, e costante maturazione, specie in un torneo con Champions e campionato da gestire”.

Il mercato di gennaio di avvicina, il Napoli dovrebbe intervenire sul mercato? Se sì in quali settori?

“Da sempre sono scettico sul mercato di riparazione, visto che non permette quasi mai grandi colpi – il Napoli ha bisogno di chi aumenti il tasso di qualitá, non di fare numero come prevede la politica del presidente – quindi, nell’augurarmi l’arrivo di due colpi alla ….Cavani o Lavezzi, aspetterei la fine del torneo”.

La sfida con la Juventus è sempre molto affascinante per i tifosi azzurri: chi vede favorita quest’anno?

“Il Napoli è un po’ più avanti, solo un poco però, per il lavoro che Mazzarri ha iniziato da anni, mentre a Torino Conte, grande tecnico, è appena arrivato. Credo però, che lo stadio nuovo dei bianconeri ben presto diverrà un valore aggiunto”.

Ci sono alcune voci che vedrebbero le strade di Bigon e del Napoli separarsi a fine stagione. Ritiene che siano fondate? Ci sarebbe bisogno di cambiare magari in virtù dell’ingaggio di un DS più “navigato”?

“Bigon ha fatto benissimo per il gran feeling con Mazzarri e perchè aveva carta bianca. Troverá lo stesso ambiente e libertá altrove o c’è chi farebbe carte false per andare a Napoli al suo posto?”


La partita contro il Villareal è un banco di prova molto importante per il Napoli, ed arriverà in un periodo fitto di gare impegnative. Come vede questa partita?

“È da agosto che, guardando il calendario, ci sarebbe da tremare…. Sará l’ennesima gara della verità che il Napoli di Mazzarri affronterà col coltello tra i denti”.

Mazzarri in questa stagione si è affidato spesso al turn-over, purtroppo a volte con risultati non positivi, condivide l’idea di turn-over del tecnico toscano?

“Qualche scelta non l’ho capita, anche se il concetto di turn over è obbligatorio in una annata come questa. Non possono giocare sempre gli stessi, il Napoli non può avere una rosa extra large se non costruendola pezzo pezzo e con campioni di alta qualità. Cosa che sta facendo gradualmente”.

Carmando ha dichiarato che il suo pensionamento è stato in qualche modo “forzato” dal tecnico Donadoni, che riferì alla società di non voler lavorare con lui, probabilmente per vecchie ruggini risalenti all’episodio della “monetina di Alemao”. Come giudica la questione?

“Penso non sia solo questo elemento, ove mai fosse vero. Penso che certi cicli finiscono, e avere nello spogliatoio ancora totem di un altro Napoli non sempre può essere facile e comodo. Carmando resta un santo, una istituzione, ma di un altro Napoli”.

 

Nicola Mirone

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