Intervista a Salvatore Asmini ex Direttore Sportivo della Sampdoria, ma anche uomo mercato di tante altre società.

Salvatore Asmini con Di Carlo

Salvatore Asmini con Di Carlo (foto dalla rete)

Abbiamo realizzato un intervista a Salvatore Asmini fino allo scorso anno Direttore Sportivo a Genova sponda blucerchiata per la bellezza di 10 anni. A Genova è stato per ben 2 lustri, perno dirigenziale della famiglia Garrone con Salvatore Marotta. In precedenza anche  alla corte dei neroverdi del Venezia di patron Zamparini (primi anni ’90), ma anche a Ravenna. Prima di diventare Dirigente, Asmini ha ricoperto vari incarichi negli Staff tecnici di Propatria, Varese, Monza, Como. La sua carriera nel calcio è iniziata come portiere nelle squadre dilettantistiche della Provincia di Varese. Di calcio ne ha visto, ne ha masticato: dai campi della periferia lombarda, a quelli di Bogliasco, dal giocatore anonimo, fino ad Antonio Cassano, tanti calciatori sono passati da lui. E’ stato anche consulente per il mercato estero del Milan per 3 anni.

 

Questo è un periodo per Lei di attività o di studio ?

“Questo per me è un periodo di studio dopo l’esperienza decennale con la Sampdoria”.

Fino allo scorso anno è stato ds della Sampdoria, come sono i suoi rapporti con la società blucerchiata?

” Debbo dire che i rapporti sono molto buoni”.

Perchè lo scorso anno la Sampdoria si è “liberata” di Antonio Cassano e successivamente di Giampaolo Pazzini?

La domanda dovrebbe essere girata alla proprietà, comunque con Antonio Cassano si sono incrinati i rapporti tra il giocatore e il Presidente Garrone. A Pazzini abbiamo detto che l’Inter lo voleva e lui non si voleva sottrarre a questo interessamento, poi la Sampdoria ha avuto un interessante ritorno economico per successivi investimenti”.

Quali sono stati l’allenatore e il giocatore che nella sua esperienza genovese hanno dato più soddisfazione? E quali meno?

“Di allenatori che mi hanno dato soddisfazione ricordo con piacere, Walter Novellino e Gigi Del Neri. Come giocatore citerei Palombo. Su quelli che mi hanno poco soddisfatto preferirei sorvolare”.


C’è un giocatore o anche più di uno che ha lanciato?

“Beh ne vorrei citare due: Buscè e Bertani“.

Quale giocatore avrebbe voluto portare nelle società in cui lavorava ma poi l’affare è svanito?

” Un giocatore che avrei voluto, ma poi è svanito l’affare è l’attuale giocatore della Juventus, Simone Pepe“.

Vorrebbe esprimere un pensiero dopo l’alluvione di Genova?

“Certo, ho vissuto a Genova 10 anni, ne sono affezionato, ho provato un grande dispiacere vedere quello che è successo”.

Qualche tempo fa è stato accostato alla Pro Patria, quest’estate allo Spezia e Piacenza, conferma questi interessamenti?

“Con la Pro Patria non ho mai avuto contatti di nessun genere, mai. Da parte dello Spezia e del Piacenza c’ è stato qualche interessamento, lo scorso anno anche con Verona, Cremonese.

Secondo lei qual’è il futuro del calcio?

“Sicuramente occorre abbattere gli ingaggi, poi pensare di progettare e realizzare centri sportivi / cittadelle, dove far crescere i settori giovanili”.

Ce la farà la Sampdoria a risalire in serie A?

“Mi auguro proprio di si”.

 

Zaffaroni Fabio

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