Il giornalista Fabrizio Failla, membro della redazione di Rai Sport, ha concesso un’intervista in esclusiva a Tuttocalciatori.net analizzando la situazione del calcio italiano.

Fabrizio Failla

Con la vittoria nel recupero contro il Genoa l’Inter si ritrova ora in sesta posizione, il campionato dei nero-azzurri, è ancora aperto (considerando anche le parole di Moratti che ha promesso acquisti per Gennaio) ? Oppure il terreno perso rispetto a Juventus e Milan è troppo?

“L’Inter ha due rivali contro cui misurarsi: la competitività e l’equilibrio di Juventus, Udinese e Milan per quel che riguarda la classifica e, sopratutto, se stessa. Per cui inevitabilmente – anche per la discontinuità mostrata in questi primi mesi di stagione, concordo con l’ultima affermazione di Moratti e cioè che al di là del cammino da compiere il più a lungo possibile in Champions’ League, in campionato bisogna limitarsi ad inseguire un posto che permetta di partecipare anche alla prossima Champions”.

Il Napoli stenta in campionato, quanto dipende dalla Champions e quanto invece da carenze di organico?

“Il Napoli non ha ancora metabolizzato quel che significa partecipare alla Champions per l’incredibile pressione fisica e psicologica che crea, al contrario di quanto produce l’Europa League. La compulsività mediatica e della gente rischia di stritolare chi non e’ strutturato tecnicamente e caratterialmente per reggere impulsi continui. La rosa ha sicuramente dei limiti ma non e’ quello a mio giudizio il problema che più condiziona il rendimento incostante”.

La Roma ha offerto sino ad ora prestazioni altalenanti, ma contro la Juventus in piena emergenza, ha sfoderato una prestazione brillante. L’andamento discontinuo dei giallo-rossi dipende dalla difficoltà dei calciatori nell’assorbire gli schemi di Luis Enrique? Oppure è invece un problema di motivazioni?

“Il problema della Roma a mio giudizio e’ che la squadra non ha ancora trovato equilibrio per le troppe formule che il tecnico predispone, per i continui cambi di ruolo ai calciatori, allo stentare nel  trovare una stabilità di formazione, all’ inesperienza di Luis Enrique, alla difficile gestione di Francesco Totti”.


La Lazio sembra dipendere molto dalla classe di Klose, un “grande” del calcio moderno, ormai in età avanzata. il progetto della Lazio si deve considerare a lungo termine, oppure vista la non giovane età dei principali protagonisti Lotito cerca di ottenere subito il massimo?

“Lotito ha dimostrato che a lui interessa, e non sbaglia, il ‘cotto e mangiato’, e cioè costruire la squadra in base alle opportunità che offre il mercato e non teme di doverla rinnovare anno per anno. Questa scelta funziona ovviamente solo se non viene sbagliato l’aggancio all’obiettivo che la società si pone d’estate perchè centrare il Progetto su chi poi fallisce sarebbe deleterio”.



Secondo te il Milan interverrà a Gennaio sul mercato? per Tevez c’è da registrare il deciso inserimento del PSG, chi la spunterà?

“Sembra inevitabile che il Milan compirà un’operazione in entrata a gennaio perchè impegnato com’e’ nel cercare abbinata tra Champions e campionato non può che necessitare di un attaccante che a mio parere non può essere Maxi Lopez. Alla fine arriverà Tevez perchè è l’obiettivo individuato e non sarà il PSG a far cambiare idea al club rossonero o all’ormai futuro ex Manchester City.


Secondo te ad EURO 2012 quale sarà l’attacco dell’Italia?

“Una domanda cui oggi forse non saprebbe rispondere neanche Cesare Prandelli. Spiazzato com’e’ stato dal forfait di Cassano e con Pepito Rossi che ancora non si sa quanto sarà affidabile, al momento Pazzini, Osvaldo, Balotelli e Di natale mi sembrano i nomi di maggiore affidamento.

Oltre alla Spagna, chi bisogna temere di più tra Croazia ed Irlanda?

“Irlanda senza alcun dubbio, la motivazione che avranno gli irlandesi e l’abilita’ di Trapattoni e Tardelli comporterà una rincorsa all’arrivare in modo perfetto e privo delle scorie di un campionato particolarmente stressante alla rassegna continentale”.


La serie A sembra soffrire il confronto rispetto i maggiori campionati europei, come quello spagnolo e quello inglese, attirando un numero sempre minore di “talenti”. Quali sono secondo te le ricette per ripristinare l’appeal della massima serie?

“A pensarci bene nei campionati indicati c’e’ minore stress perchè più  evidente e’ la frattura tra squadre che contano e il resto del gruppo. Il problema sull’arrivo dei talenti e’ inevitabilmente strutturato con la crisi economica che vive l’Italia e il fair play finanziario che impedisce ad alcuni club di compiere passai enormi perchè ora i debiti non potranno più essere ripiantati  dall’intervento del Moratti di turno”.

 

Nicola Mirone

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