La finale della Coppa del mondo per club vedrà di fronte i brasiliani e i campioni d’Europa. Grave infortunio per il Guaje: 6 mesi fuori.

Messi e Neymar

Lionel Messi e Neymar - foto dalla rete

Nessuna sorpresa. Archiviato quanto accaduto lo scorso anno, quando il Mazembe buttò fuori il più quotato Internacional de Porto Alegre andando poi a perdere la finale contro l’Inter, la Coppa del mondo per club FIFA riprende da dove aveva lasciato proponendo il classico scontro tra Europa e Sudamerica. Dopo la vittoria del Santos sui campioni del Giappone, i Kashiwa Reysol, per 3-1 con un gol da cineteca di Neymar, anche il Barcellona di Pep Guardiola approda alla finalissima che si disputerà domenica 18 dicembre al Nissan Stadium di Yokohama.


I catalani hanno facilmente liquidato i campioni del Qatar dell’Al Sadd grazie ad un 4-0 a cui hanno partecipato marcatori insoliti rispetto ai campionissimi blaugrana: Adriano (una doppietta per lui), Maxwell e Keita sono stati i mattatori di giornata. La festa del Barça è stata rovinata solamente dal brutto infortunio accorso a David Villa. Il Guaje si è fratturato la tibia e dovrà stare fermo per circa 6 mesi, a questo punto è a rischio anche la sua partecipazione ai prossimi Europei in Polonia ed Ucraina.

L’albo d’oro della manifestazione, calcolando anche la vecchia Coppa Intercontinentale, è favorevole al Santos, che vanta due successi di fronte al solo titolo blaugrana, conquistato due anni fa contro gli argentini dell’Estudiantes. Il club paulista non sale però sul tetto del mondo dal 1963: era il Santos di Pelé, che si aggiudicò la manifestazione per due anni consecutivi. La sfida nella sfida, ovviamente, sarà anche quella tra Lionel Messi, considerato il giocatore più forte in circolazione, e il brasiliano Neymar, classe 1992, uno che mostra le stigmate del predestinato ogni volta che sfiora il pallone.

Il Barça è favorito, ma si tratta di una partita secca e – retorica a parte – in 90 minuti (a meno che non si vada ai supplementari) può davverso succedere di tutto. Domenica a Yokohama si avrà il verdetto.

Emanuele Mastrangeli