L’ariete biancoverde, il Cobra Gianmarco Zigoni non segna molto (un goal ogni 242 minuti) però quando lo fa, l’Avellino porta a casa sempre punti importanti. I suoi 4 centri hanno contribuito alla conquista di ben 10 punti (3 vittorie e un pari).
Minuto 40’ del primo tempo di Avellino–Pisa (del 15.01.2012), il risultato è inchiodato sullo 0-0. Dagli sviluppi di un fallo laterale battuto da D’Angelo la sfera giunge a Herrera che approfittando di un errore della retroguardia ospite si incunea fino al limite dell’aria piccola e mette un cross per la testa del cobra Gianmarco Zigoni che, nonostante sia in leggero controtempo, riesce a battere di testa. La torsione dell’ariete biancoverde pur se non stilisticamente perfetta è tremendamente concreta e per l’Avellino è la fine di un digiuno che durava da oltre 241 minuti. Anche per lo stesso Zigoni è la fine di un digiuno arrivato a 385 minuti.
Non segna moltissimo l’attaccante veneto che in 15 presenze (per un complessivo di 963 minuti giocati) con la maglia dei lupi ha messo a segno appena 4 reti (un goal ogni 2,6 partite), ma ognuno dei goal siglati ha un peso fondamentale nel campionato della formazione biancoverde. 4 goal che hanno contribuito a conquistare 3 vittorie (di cui 2 con il gol decisivo del cobra) e 1 pareggio che hanno portato ben 10 punti sui 28 totali conquistati dai lupi in 19 giornate di campionato.
I NUMERI DEL COBRA – E’ vero che Zigoni non gioca da solo che, come domenica, buona parte dei meriti vanno divisi con gli altri componenti della squadra, vedi il superman Fumagalli, però il dato statistico evidenzia come sia importante nell’economia del gioco biancoverde la presenza dell’ex primavera di Treviso, Milan e Genoa. Non fa mai goal banali Zigoni. Ogni volta che segna, l’Avellino porta a casa punti importanti. Nonostante una partenza non esaltante con la maglia dell’Avellino, Gianmarco piano piano con il duro lavoro sul campo di allenamento e prestazioni di giornata in giornata via via sempre più convincenti ha sbaragliato la concorrenza interna ( Lasagna e Thiam) e si è appropriato di una maglia da titolare nell’attacco della formazione biancoverde.
Arrivato in pompa magna come il fiore all’occhiello della campagna acquisti biancoverdi, il cobra non ha iniziato con il piede giusto la sua avventura nelle fila dell’Avellino. Lo spartiacque della sua stagione è senz’altro la partita con il Como (18.11.2011). Fino ad allora per Zigoni in 12 partite di campionato appena 8 presenze (solo 4 da titolare) per un complessivo di appena 396 minuti giocati con un solo goal all’attivo.
IL RISCATTO DOPO UN AVVIO POCO ESALTANTE – Poi arriva la gara con il Como al minuto 57’. Gianmarco fa il suo ingresso sul terreno di gioco voglioso di far vedere a tutti le sue indubbie qualità(nelle 3 gare precedenti solo 7 minuti per lui). L’Avellino è sotto di 2 goal, la partita sembra compromessa ma è proprio l’ingresso del cobra che cambia la gara: i lupi acquisiscono un maggiore peso in zona offensiva, la formazione biancoverde prima accorcia (con Millesi) e poi pareggia con una zampata del cobra (al 72’ primo goal in casa). Il Como 3 minuti dopo (75’) si porta sul 3-2. La partita sembra finita quando è proprio una spizzata di Zigoni (sugli sviluppi di un calcio di punizione) a fornire l’assist giusto per la rovesciata vincente di D’Angelo (90’). Un 3-3 insperato che porta la firma finale di D’Angelo ma che di sicuro è anche merito della bella prestazione del cobra. Da li è un crescendo, Zigoni si prende la maglia titolare nel turno successivo(contro il Lumezzane – 27.11.2011) e non la lascia più, collezionando in 7 gare di campionato ben 7 presenze per un totale di 567 minuti giocati, 3 goal e un assist all’attivo che hanno contribuito all’esaltante cavalca biancoverde con l’Avellino che attualmente occupa la sesta posizione.
SEGNA POCO, MA… – Segna poco il cobra, ma nonostante questo la sua media voto è ben oltre la sufficienza. Non si risparmia mai. Un lottatore nato il figlio del più famoso Gianfranco (ex calciatore di Juventus, Roma, Genoa e Verona), segna poco ma lotta e sgomita come nessuno mai. Un vero incubo per i difensori avversari incontrati nelle ultime 7 gare. Segna poco perché fa il classico lavoro oscuro fatto di sportellate con i difensori avversari, sacrificio nelle due fasi e tanto tanto spirito di abnegazione. Segna poco ma crea tanti spazi dove si infilano con una certa facilità gli esterni dell’attacco. Le squadre avversarie spesso costrette al raddoppio sono obbligate a concedere più libertà agli altri attaccanti che spesso diventano letali.
E’ l’unico attaccante nella rosa biancoverde con le caratteristiche che si sposano bene con il modulo(4-3-3) di Bucaro, dove all’ariete centrale non viene chiesto esclusivamente di fare goal ma, anche e soprattutto, di far respirare la squadra quando si prova ad allentare la pressione avversaria, di tenere palla e di cercare spesso la sponda per permettere agli altri elementi di infilarsi negli spazi aperti dall’ariete veronese. Zigogol obbedisce e mette in pratica. Quando l’Avellino è in difficoltà spesso ricorre al lancio lungo consapevole che se la palla arriva nel raggio d’azione del cobra è come metterla in banca.
Segna poco ma è il secondo cannoniere della squadra biancoverde, con due goal in meno del leader De Angelis anche se 3 dei 6 goal del “Reverendo” sono stati messi a segno su calcio di rigori. Forse segnerà anche poco, però ogni volta che lo fa il suo sigillo è prezioso e porta punti pesanti alla formazione irpina che viaggia al di là di ogni più rosa aspettativa. Sarà anche vero che segna poco, ma se ogni suo goal è cosi prezioso allora meglio conservarli per occasioni importanti.
UN COGNOME PESANTE E IL CALCIO NEL DNA – E’ un predestinato dal cognome pesante il cobra, papà Gianfranco(attaccante) ha collezionato 265 presenze in Serie A arricchite da 65 goal e due scudetti vinti(con la Juventus) tra il 1961 e il 1978(si ritirò dal calcio giocato nel 1987). Non è solo il cognome a dargli l’etichetta di predestinato; il calcio, è proprio nel dna di Gianmarco visto che neanche nonno(materno) Pierluigi Ronzon scherza con le sue 253 presenze e 31 reti mese a segno(mezzala agli esordi e con la maglia del Milan per diventare libero ai tempi della sua militanza nel Napoli ) in massima serie con le maglie di Sampdoria, Atalanta, Milan, Napoli tra il 1952 e il 1967. Zigoni ai tempi del Treviso e degli esordi nel professionismo(stagione 2008/2009) sperava di ripetere le orme del padre e, a chi gli chiedeva <<una volta lasciata la società veneta con quale squadra gli avrebbe fatto piacere giocare>> rispose “la Juventus” e infatti il 1 luglio 2009 fu acquistato dal Milan con il quale ha esordito in Serie A il 28 marzo 2010.
AD AVELLINO PER SPICCARE IL VOLO VERSO LA SERIE A – Il Milan crede nel giovane talento cresciuto nella giovanile del Treviso e dopo averlo dato in compartecipazione al Genoa nell’operazione Papastathopoulos, l’ha riscattato l’anno dopo e ha deciso di mandarlo a farsi le ossa. Gianmarco dopo aver rifiutato diverse destinazioni tra cui il Sud Tirol dell’ex tecnico delle giovanili del Milan, Giovanni Stroppa, in chiusura di calcio mercato ha accettato la destinazione Avellino, fucina di diversi talenti nello storico passato in massima serie e che in tempi recenti ha lanciato elementi del calibro di Mascara, Masiello, Nocerino e Mesbah(tanto per citarne alcuni) che giocano stabilmente in serie A. Zigoni ad Avellino è arrivato con questa consapevolezza e con la speranza che all’ombra del Partenio-Lombardi possa finalmente mettersi in evidenza e spiccare il volo per la tanto agoniata serie A, chissà, magari per diventare il nuovo Van Basten, come scherzando ripete spesso papà Gianfranco. Il Milan lo segue, l’Avellino lo ama…un momento d’oro per il cobra specialista in goal pesanti!
Pietro Esposito
