A Verona i biancocelesti vincono 3-0 e sorpassano l’Inter, caduta a Lecce.

Miroslav Klose

Miroslav Klose - foto dalla rete

La Lazio aveva un obiettivo chiaro e ben definito: dimenticare la doppia trasferta di San Siro e tenere il passo del gruppo di testa. Missione riuscita. I biancocelesti si sono imposti con un secco 3-0 al Bentegodi di Verona battendo un Chievo rimasto in partita sino allo scadere, quando ha dovuto cedere di fronte ad uno straordinario Miroslav Klose.

I capitolini sono andati in vantaggio durante i primi 45 minuti grazie al brasiliano Hernanes, abile a deviare una conclusione sporca di Tommaso Rocchi dopo un gran lavoro del bosniaco Senad Lulic (tra i migliori in campo). Rete numero 5 per l’ex San Paolo, la seconda su azione dopo il sigillo di Firenze. Nella ripresa è arrivata la prevedibile reazione clivense, ma la grande mole di gioco dei padroni di casa non ha sortito effetti in termini di occasioni.


Fatta eccezione per una buona chance capitata sui piedi di Thereau, è stata la Lazio ad avere le opportunità migliori, soprattutto con Lulic, che ha anche colto una traversa a porta sguarnita dopo un’irresistibile percussione centrale. Dopo un gol annullato a Biava per una leggerissima spinta su un difensore gialloblù, è stato Miroslav Klose a chiudere l’incontro. Nel giro di due minuti il bomber tedesco ha trafitto per due volte un incolpevole Sorrentino: prima dopo un inserimento centrale e un tocco d’esterno destro; poi, sempre con lo stesso piede, con un tiro preciso a incrociare sul secondo palo. 3-0 e partita in ghiaccio: triplice fischio di Orsato e Lazio quarta, in virtù della caduta dell’Inter in Salento.

Ora, in attesa dell’arrivo del Milan all’Olimpico mercoledì sera nel turno infrasettimanale, i tifosi laziali hanno un solo desiderio: l’arrivo del giapponese del CSKA Mosca Keisuke Honda, un acquisto da molti media dato per fatto. Alla chiusura del mercato mancano meno di 48 ore: con il centrocampista nipponico la formazione biancoceleste farebbe un ulteriore balzo in avanti.

Emanuele Mastrangeli