Nel posticipo del Barbera, il tecnico friulano punta sull’inedito duo formato dal bomber tedesco e l’uruguaiano, pronto all’esordio in biancoceleste.

Emiliano Alfaro

Emiliano Alfaro - foto dalla rete

Altro match, altra emergenza. Non è ormai una novità, in casa Lazio, l’affanno con cui si vive l’avvicinamento ad ogni incontro che il calendario propone. Tra squalifiche ed infortuni, infatti, Edy Reja è costantemente costretto ad inventare soluzioni con quel poco che la rosa mette a disposizione in questo momento. Dopo il ko in Europa League, i capitolini devono rituffarsi in campionato (prima del secondo round internazionale) e riprendere da dove si era lasciato, ovvero dal clamoroso successo in rimonta (e in inferiorità numerica) contro il Cesena della scorsa settimana. L’avversario è il Palermo di Bortolo Mutti, formazione che occupa l’ottava piazza della classifica con 31 punti, 27 dei quali raccolti tra le mura amiche del Renzo Barbera, stadio dove andrà in scena il match di questa sera.


Visti i tanti problemi, specie nel reparto arretrato, Edy Reja presenterà un modulo inusuale, ovvero il 3-5-2, con l’arretramento di Cristian Ledesma sulla linea difensiva, così come accaduto nel secondo tempo contro il Cesena. La vera novità, tuttavia, va cercata nel pacchetto offensivo: accanto all’indomabile Miroslav Klose, infatti, giocherà Emiliano Alfaro, attaccante uruguaiano prelevato a gennaio dal Liverpool de Montevideo per circa 3 milioni di euro. Il giocatore, da poco entrato nel giro della Nazionale guidata da Oscar Tabarez, è pronto ad esordire con la maglia biancoceleste.

“Confido nella mia Lazio, anche se incerottata – ha detto Reja in conferenza stampa –. Ho problemi in difesa, ma sono convinto che andremo a giocarcela alla grande. Non possiamo solo tamponare. Da centrocampo in su abbiamo le qualità per creare difficoltà al Palermo”. Dopo aver compromesso il proseguio in Europa League a causa del 3-1 incassato dall’Atletico Madrid giovedì, la Lazio ha comunque la possibilità di continuare un cammino europeo: quello del terzo posto, quello che porta alla Champions League che l’anno scorso svanì solamente per una manciata di reti.

Emanuele Mastrangeli