Tiene banco l’episodio a fine gara tra Ibra e Storari. Intanto Conte e i suoi sono con un piede in finale di Coppa Italia

Ibrahimovic da uno schiaffo a Storari

L'episodio incriminato tra Ibrahimovic e Storari (foto dalla rete)

Un classico, quando si gioca Milan – Juventus le polemiche sono all’ordine del giorno. Il “buon” Aldo Biscardi potrebbe condurre altre nuove puntate del suo famoso “Processo” per discutere di tutto ciò che accade nel match. Anche ieri, dopo la vittoria della Juventus al “Meazza” ( in occasione dell’andata della prima semifinale di Coppa Italia ndr) non sono mancati i momenti di nervosismo, con Ibrahimovic protagonista di un altro gesto “strano”, chiamiamolo così, dopo l’episodio con il Napoli. Un nuovo presunto schiaffo a Storari a fine gara e altre polemiche che accompagneranno le prossime ore. Ci chiediamo: cosa sta succedendo al giocatore svedese? Il suo nervosismo è legato ai risultati altalenanti del suo Milan? Perché attuare questi comportamenti che ledono sia l’immagine sua e quella dei rossoneri? Eppure la sua compagine è seconda in classifica, si appresta a disputare gli ottavi di finale di Champions League. Cosa vuole di più? Certo, le prestazioni non sono certo esaltanti, ma perché rovinare tutto quello fatto fino a questo momento? Ad alimentare polemiche ci si è messo anche il portiere del Milan, Marco Amelia, che ha accusato la Juve di “aver avuto una reazione infantile, in occasione della discussione tra Ibrahimovic e Storari”. Parole che di certo non faranno bene al clima, già incandescente, che si prospetta per il prossimo 25 febbraio.


In quel caso, infatti, a S.Siro si giocherà la gara che vale mezzo Scudetto. Tornando alla gara si è notata la differenza tra il mercato invernale delle due compagini. Forse i più attenti avranno visto i protagonisti del primo gol bianconero: PadoinBorriello e Caceres. Si, proprio loro, i tre acquisti di gennaio, decisivi nella ripresa. Per l’ex Siviglia, poi, un mercoledì da ricordare, con una doppietta che ha dato il successo ai suoi. Ora, però, non parlate più di stile, perché le polemiche devono rimanere fuori dal mondo pallonaro.

Matteo Brancati