Focus sul difensore centrale del Chievo Verona Francesco Acerbi. Un giocatore che, in poco più di un anno, ha visto radicalmente cambiate la sua vita e soprattutto le sue aspettative. Ora ad attenderlo c’è il grande salto, un salto a strisce rosso-nere.

Francesco Acerbi in azione contro la Juventus (foto della rete)

Francesco Acerbi nasce a Milano il 10 agosto 1988. Cresciuto calcisticamente nel Pavia, questo giovane difensore centrale trascorre i suoi primi anni da professionista in diverse squadre di C1 e C2 ( le attuali I e II Divisione). Nell’estate del 2010 viene acquistato dalla Reggina e comincia la sua prima avventura in serie B. Gli bastano un paio di anni ad alti livelli nella serie cadetta per attirare su di sé le attenzioni di alcune compagini della massima serie italiana (tra queste vi è il Genoa che ne acquista la comproprietà). L’estate scorsa ecco il grande salto: Acerbi viene chiamato dal Chievo Verona. La squadra della diga aveva infatti ceduto al Palermo una pedina importante come Andrea Mantovani, quindi necessitava di un sostituto all’altezza. Le attenzioni del direttore sportivo Giovanni Sartori sono andate su questo giovane difensore il quale, da parte sua, non avrebbe mai potuto rifiutare una simile opportunità.

L’ambiente clivense accolse con grande curiosità e soddisfazione l’acquisto di Acerbi: un difensore giovane, italiano e soprattutto un atleta che ha dimostrato una grande continuità e una crescita costante nei due anni trascorsi con la maglia della Reggina.

La realtà, però, fu subito ben diversa in quanto, nei suoi primi sei mesi con la maglia del Chievo, Acerbi collezionò pochissime presenze da titolare. Addirittura, nel mercato di gennaio, il difensore palesò pubblicamente l’intenzione di essere ceduto e di poter continuare il suo processo di maturazione calcistica altrove. I gialloblu, però, decisero di tenerlo e bloccarono una cessione che ormai sembrava cosa fatta. Oggi possiamo affermare senza indugi che questa è stata la scelta migliore per la squadra ma in primis per il ragazzo. Francesco infatti comincia, nella seconda parte della stagione, a ritagliarsi con continuità i suoi spazi e le sue prestazioni si dimostrano giorno dopo giorno impeccabili e all’altezza della categoria. Non a caso, oggi si sta affermando come punto fermo della difesa clivense, un giocatore di personalità che da solidità e tranquillità al reparto, un difensore completo che rappresenta un lusso per una squadra medio-piccola come il Chievo Verona.


Come tipologia di giocatore Acerbi rappresenta il prototipo del difensore centrale moderno: dotato di un ottimo fisico (192 Kg x 89 cm) e di buone capacità atletiche, questo difensore si dimostra sempre molto attento e, grazie ad interventi molto puliti e decisi, riesce sovente a dare notevole sicurezza all’intero reparto. Nemmeno le qualità tecniche gli mancano: queste gli permettono anche di uscire dalla difesa palla al piede, impostare il gioco o avventurarsi lui stesso in sortite offensive, a dire il vero non sempre molto gradite al suo tecnico Domenico di Carlo (ricorda molto in queste sue “sgroppate” offensive il collega Lucio dell’Inter). L’unico difetto di questo giocatore potrebbe essere individuato in una leggera mancanza di esperienza che può portarlo, in qualche rara circostanza, a commettere ingenuità che in serie A si pagano sistematicamente. Questo dato è in ogni caso comprensibile: stiamo del resto discutendo di un atleta ancora relativamente giovane alla sua prima esperienza in un campionato di livello, qual’è quello italiano.

Siamo sicuri che nel giro di qualche anno si sentirà molto parlare di lui, anche in chiave nazionale probabilmente. Nel frattempo, giusto per rimanere in tema, si sentono già da qualche giorno voci di un sondaggio concreto del Milan nei suoi confronti (si parla di una trattativa che si potrebbe chiudere nel giro di pochi giorni), un interessamento, questo, che sta riempiendo di gioia, stupore e orgoglio il ragazzo, un interessamento che con tutta probabilità gli darà la possibilità di raggiungere quei grandi palcoscenici sognati e ambiti da tutti i giovani calciatori. Francesco quindi non può perdere questa grande opportunità perché rimanendo sé stesso, ossia umile, determinato e combattivo, ha tutte le “carte in regola” per sfondare. Spesso si dice che non è mai troppo tardi per porsi traguardi importanti e ambiziosi: è il caso di questo grande giocatore, un ragazzo che a 23 anni può finalmente chiudere gli occhi e iniziare a sognare.

 

Nicola Ledri