Saliu Lassissi, difensore massiccio e statuario, aveva però un pessimo carattere. Con Parma,Samp,Fiorentina e Roma accumulò più nemici che presenze in campo!

Saliou Lassissi (foto:leomessi.it)
Qualcuno potrebbe trovare nel nostro uomo una vaga, e precisiamo vaga, somiglianza col mitico attore Eddie Murphy… Ma, conoscendolo un po’ meglio, l’americano ha in realtà soltanto una cosa in comune con la meteora di questa settimana: il colore della pelle! Anzi, indipendentemente dal lavoro i due sono proprio agli antipodi. Se Eddie Murphy è celebre per la sua simpatia e la risata contagiosa, Saliou Lassissi è forse una delle persone più antipatiche di sempre. L’aggettivo che abbiamo utilizzato è proprio quello giusto; questo ragazzone di colore era talmente odioso che quasi sembrava uscito da un film di cronaca nera! E questa sua prepotenza, arroganza e spacconeria ai massimi livelli ne ha condizionato (in negativo, ovviamente) una carriera calcistica che viceversa poteva essere tutta rose e fiori.
Invece, come vedremo, questo difensore tanto promettente si è distinto solo in negativo. Qualcuno potrà dire che ognuno di noi ha dei difetti e magari un carattere difficile può essere addolcito col tempo e con metodo. Giusto, ma è altrettanto vero che errare è umano, perseverare è diabolico… E per Saliou perseverare divenne un’abitudine; insomma, per lui essere antipatico era quasi una dottrina filosofica.
Saliou Lassissi nacque ad Abidjan, Costa d’Avorio, il 15 agosto 1978; stessa città e stesso anno di nascita dell’immenso Didier Drogba. Segno zodiacale Leone, e forse anche in questo il destino ci aveva preso… Fin da giovanissimo, s’impone all’attenzione generale per il suo fisico possente e massiccio che, per un difensore, è una gran bella carta d’identità. Tutto sembrava scorrere per il verso giusto; Lassissi diventò un calciatore di buon livello, capace di rigare dritto durante la trafila nel settore giovanile del Rennes, in Francia. Con i transalpini debuttò nella massima serie nel 1996 e il suo nome cominciò a circolare fra gli addetti ai lavori meglio accreditati. Il paradosso è che i suoi problemi cominciarono, ed aumentarono esponenzialmente, proprio con l’arrivo della fama e della celebrità. Lassissi prese a litigare con tutti; per strada o al campo d’allenamento, con compagni o avversari e spesso per futili motivi.
Divennero famose le sue scomparse clamorose! Proprio così, ogni tanto sembrava dissolversi nel nulla facendo perdere le tracce… Una volta disse che doveva sposarsi ed ebbe un permesso di tre giorni: dopo un mese abbondante nessuno sapeva dire dov’era. Tempo dopo (nel frattempo il matrimonio era fallito) disse che sua madre era stata rapita e che doveva rientrare in patria per risolvere il dramma… Nessuno ha poi mai saputo se era vero, l’unica certezza fu la sua lunga e prolungata assenza. Durante un ritiro in nazionale (dove accumulò soltanto 2 presenze), Lassissi picchiò un compagno che aveva sbagliato un passaggio e finì in galera per una rissa da lui provocata… Dopo due notti in galera, tornò a piede libero per poi sparire nuovamente per un bel pezzo. Laconico il commento del suo procuratore, Caliendo: “Francamente non so neanche se Saliou sia vivo o morto!”
Anche perché, in mezzo a tanta confusione, non dimentichiamoci che Lassissi era diventato un calciatore della nostra serie A… Fra il 1998 e il 2001 ha indossato le casacche di Parma, Sampdoria, Fiorentina e Roma. Un poker di club affamati di un difensore di livello, ma tutti rimasero delusi dal riottoso Saliou. Il repertorio fu grossomodo simile per ognuna della situazioni: allenamenti saltati o disertati, incomprensioni (spesso a muso duro) coi compagni, misteriose sparizioni nel cuore della notte… A Firenze fu particolarmente letale: l’allenatore Malesani fu malmenato e appeso al muro dopo un richiamo, e persino Batistuta si lamentò di lui per i suoi interventi ruvidi in allenamento. Quando era per campo, la percentuale di guai si impennava ulteriormente… Un giorno andò a schiantarsi con la sua macchina contro un bidone dell’immondizia; qualche settimana dopo fu denunciato da una vigilessa per tentata aggressione. Prima del suo arrivo, Firenze era una città tranquilla…
Un vero peccato: Lassissi aveva un ottimo potenziale ma comportandosi così fece del male a tutti, soprattutto a lui. Era ancora giovanissimo e quindi molti continuavano a dargli una possibilità; crederci per poi magari ritrovarsi con un campionissimo alla Lilian Thuram. Quando fu ingaggiato dalla Roma, gli ottimisti confidavano in una sua redenzione. Stavolta, però, nessuno aveva fatto i conti con la sfortuna… Il 7 agosto del 2001, proprio durante la presentazione dei giallorossi all’Olimpico, Saliou si fratturò tibia e perone in un contrasto con un attaccante argentino del Boca Juniors. Era un’amichevole, era festa, ma per Lassissi si trasformò in un incubo… Uscì in barella e, nello stesso tempo, dal calcio italiano visto che la convalescenza fu troppo lunga per i canoni del nostro campionato. Tanto per cambiare, ma stavolta non per colpa sua, di Saliou Lassissi si persero le tracce per un po’. In realtà, tornò a far parlare di sé girovagando in improbabili campionati minori (come in quello svizzero, col Bellinzona); ma a conti fatti giocò pochissimo. Per lui non possiamo neanche descriverne la parabola discendente, visto che in definitiva non era mai diventato nessuno. Come prendere a cazzotti il destino, e menare pesante… Questo è stato il burbero Saliou Lassissi!
Lucio Iaccarino