Dalla Serie C alla Nazionale in sei anni, la favola del centrocampista del Bologna.

Alessandro Diamanti (foto dalla rete)
“Una gara così pensavo di giocarla solo alla playstation, un sogno”. Queste le parole di Alessandro Diamanti prima della sfida tra Inghilterra e Italia. Il caso ha voluto che proprio lui divenisse l’autore del rigore decisivo, quello che ha sancito la vittoria degli Azzurri e la conquista della semifinale contro la Germania. Eppure Diamanti sei anni fa giocava in Serie C. Una favola già vista quella del fantasista di Prato. Ai Mondiali del 2006 un certo Fabio Grosso, anche lui appena sei anni prima in Serie C, segnava il definito 2-0 contro la Germania in semifinale ed il rigore decisivo nella finale di Berlino contro la Francia. Strane coincidente, ma pagine del calcio italiano che vale la pena raccontare, che dimostrano come i sogni non hanno tempo. Sia Grosso allora sia Diamanti oggi, conoscono la gioia della vittoria da protagonisti in Nazionale all’età di 29 anni.
Forse poca fortuna in passato, forse l’occasione giusta per poter giocare nel calcio che conta è arrivata tardi, sicuramente però in entrambi la voglia di crederci sempre ha permesso di raggiungere quell’obiettivo per cui un bambino inizia a tirare i primi calci ad un pallone. E Diamanti la sua avventura calcistica l’ha iniziata proprio come un bambino qualunque, nella scuola calcio del quartiere, Santa Lucia. Prelevato dal Prato fa il suo esordio in un campionato professionistico, Serie C2, a 17 anni. Tra varie esperienze in campionati di primavera o in D, realizza il primo gol nei professionisti il 26 ottobre 2003 (Reggiana-Prato 1-1).
A cambiare la sua storia calcistica fu però nell’estate del 2007, grazie all’interessamento di Fabio Galante, la chiamata del Livorno, appena promosso nella massima serie. Con la maglia amaranto Diamanti retrocede in B, per poi riconquistare l’anno successivo la promozione in A. La storia calcistica del centrocampista di Prato è in qualche modo legata all’Inghilterra. Infatti nel 2009 Zola lo portò con se nel Regno Unito, precisamente nel West Ham. La parentesi inglese dura appena un anno. Diamanti torna in Italia al Brescia neo promosso in A. Non brillante il campionato delle rondinelle che a fine stagione risultano penultime. Il calciatore toscano, che aveva realizzato sette gol di pregevole fattura, viene acquistato dal Bologna, fortemente voluto dal tecnico Bisoli, l’ultimo allenatore avuto da Diamanti al Prato in Serie C2.
Sette gol anche in quest’ultima stagione per il trequartista toscano che dimostra di essere il classico numero 10 e di meritare così la convocazione agli Europei 2012. Ed ora Diamanti è protagonista di una Nazionale dalle caratteristiche simili alle proprie: genio e sregolatezza, imprevedibilità in bene e in male. Soprattutto, però, voglia di non mollare mai, come testimoniano le parole invece dette dopo la sfida tra Inghilterra e Italia: “Io ci ho sempre creduto, è stata una vittoria meritata, i rigori hanno fatto giustizia. Bisogna farsi trovare pronti”. Un sogno nel sogno azzurro quello del calciatore di Prato che speriamo possa avere il lieto fine che merita e possa essere da simbolo al calcio pulito italiano.
Vanessa Paola