Intervista esclusiva a Cengiz Bicer, portiere della nazionale del piccolo Paese europeo.

Il portiere Cengiz Bicer (immagine dal web)

E’ facile essere il portiere di una nazionale europea blasonata, parare per l’Italia o la Germania, la Spagna o l’Olanda, una di quelle che si giocherà il titolo negli Europei che iniziano oggi in Polonia e Ucraina. Meno semplice è essere l’estremo difensore della nazionale che rappresenta uno Stato minuscolo, un principato incuneato tra l’Austria e la Svizzera con la superficie inferiore alla meno estesa provincia italiana (Trieste): il Liechtenstein. La sua rappresentativa è piuttosto giovane, ha esordito sulle scene internazionali nel 1982, perdendo per 1-0 contro i fratelli maggiori elvetici; da allora, in trent’anni, sono state molte le sconfitte, anche sonore come l’11-1 subito dalla Macedonia, ma, negli ultimi anni, si è assistito a un netto crescendo nelle prestazioni e, soprattutto, nei risultati. Nelle qualificazioni ai mondiali ai campionati del mondo del 2006 il Liechtenstein è stato sconfitto di misura, per 2-0, dall’Inghilterra e ha conquistato ben 8 punti nel girone, battendo due volte il Lussemburgo e pareggiando con la Slovacchia e il Portogallo.

Negli anni successivi si sono registrati i successi contro la Lettonia, contro l’Islanda e contro la Lituania. Uno dei portieri del Liechtenstein è Cengiz Bicer, ventiquattrenne di origini turche. Proprio nel Paese che fa da ponte tra l’Europa e l’Asia c’è la sua squadra di club, il Mersin Idmanyurdu, che quest’anno ha conquistato (da neopromossa) un buon tredicesimo posto in campionato, dopo una partenza sorprendente con 3 vittorie nelle prime 4 partite. Cengiz Bicer ha collezionato due presenze con la maglia del Mersin.

Noi di TuttoCalciatori.net l’abbiamo intervistato.

Perché, nonostante un nome turco, gioca con la nazionale del Liechtenstein?
“Perché sono nato in Liechtenstein e ho iniziato qui la mia carriera. Sono orgoglioso di indossare questa maglia!”


Che significato ha per lei difendere i pali della sua nazionale?
“Penso che ogni calciatore voglia giocare per la rappresentativa del suo Paese, c’è qualcosa di speciale nel farlo. Inoltre è un’ottima occasione per mettersi in luce e farsi conoscere, anche nell’ottica di trovare un buon ingaggio”.

Quali sono i suoi momenti più importanti vissuti con la nazionale?
“La mia prima partita con l’Under 21, proprio contro la Turchia, e l’esordio in nazionale maggiore nel pareggio per 1-1 contro l’Islanda”.

Quale è la situazione del calcio in Liechtenstein?
“Il Liechtenstein è una piccola nazione, ma, se ci guardiamo indietro, il calcio non era come oggi. Stiamo crescendo, abbiamo molti giocatori nei campionati stranieri e questo è un fatto davvero importante per lo sviluppo del nostro movimento. Abbiamo anche giovani speranze in squadra e credo che in pochi anni la nazionale del Liechtenstein sarà molto migliore. O almeno lo spero”.

Come ci si sente a giocare per una nazionale che spesso perde e, comunque, parte sfavorita contro la maggior parte degli avversari?
“Per noi non è importante se perdiamo: certamente vogliamo vincere ogni partita, ma conta di più se giochiamo una buona partita, visto che rappresentiamo la nostra nazione, e che lottiamo per novanta minuti per lei. Non ci interessa contro chi giochiamo, sia una grande o una piccola nazionale: noi cerchiamo di vincere sempre, ma, soprattutto, lottiamo per la nostra nazione!”

Chi è il suo portiere preferito?
Victor Valdes del Barcellona”.

Il suo futuro calcistico?
“Ho un contratto con il Mersin fino al 2015”.

Infine, quali sono le sue favorite per Euro 2012 che oggi inizia?
“E’ molto difficile, sono tutte buone squadre. Ma penso che Spagna, Germania e Olanda sono un gradino sopra le altre”.

 

Emanuele Giulianelli