Il Presidente dei Direttori Sportivi Carlo Regalia nonché Decano dei Direttori Sportivi italiani e Presidente dell’ A.di.se, ma anche il D.S che ha lanciato Antonio Cassano nel Bari nel 1999 ha rilasciato un’ intervista in ESCLUSIVA a TUTTOCALCIATORI.

Carlo Regalia

Carlo Regalia (foto dalla rete)

Dirigente di lungo corso, Carlo Regalia nasce calcisticamente nella PROPATRIA di Busto Arsizio, come calciatore. Nativo di Somma Lombardo (VA), una cittadina alle porte dell’ Aeroporto della Malpensa, con i colori biancoblu possiamo dire ricopre tutti i ruoli: dopo aver vestito la maglia tigrotta nel dopo guerra, Regalia assume anche l’incarico di Allenatore in Serie B dei bustocchi per qualche anno nei primi anni ’60, infine lo scorso anno nella prima parte di stagione con la proprietà della famiglia Tesoro ricopre l’incarico di Direttore Sportivo della storica compagine del Basso Varesotto, poi in disaccordo sulla campagna acquisti condotta dalla famiglia Tesoro, sbatte la porta e se ne va.

L’ormai milanese Regalia negli anni ’80 è Responsabile dell’area tecnica nella Capitale sponda laziale nell’era dell’ Avvocato Calleri poi successivamente diventa dirigente in Puglia per molti anni ai galletti del Bari poi a Lecce, l’anno scorso a Busto Arsizio per un breve periodo, infine quest’anno nel marasma societario di Piacenza è chiamato dalla proprietà a “dare una mano” fino al periodo precedente l’iter della procedura fallimentare.

L’INTERVISTA

Cosa ne pensa dei 17 punti di penalizzazione richiesti dal Procuratore Palazzi settimana scorsa al Piacenza?
Difficile capire, bisogna vedere bene il ricorso, comunque mi sembra una esagerazione.

Rimarrà al Piacenza?
Sono rimasto al Piacenza fino al periodo precedente l’iter fallimentare

Il futuro del Piacenza?
Non lo so, io non continuo a Piacenza

Qual’è il futuro del calcio?
I problemi nel mondo del calcio ci sono sempre stati, malefatte c’erano anche prima, non solo ora; è positivo e propositivo che la LEGA incentivi le squadre sui giovani, questa è la strada giusta.


Ci dica il gruppo di giocatori o la squadra che ricorda con più affetto e, o attaccamento?
L’anno che ricordo meglio è il 1981-1982 con in panchina Catuzzi, era un Bari con 5/6 Primavera, sfiorammo la Serie A, tra i giovani si mise in luce Caricola che poi passò alla Juventus.

Dei giovani talenti di oggi quale diventerà un campione?
Quest’anno il Pescara dei giovani di Zeman ha fatto faville, quei 3-4 giovani possono approdare nelle grandi squadre, Insigne, Immobile ce la possono fare.

L’allenatore che le piace di più?
Non voglio crearmi antipatie, ma Antonio Conte e Zeman quest’anno hanno lavorato bene.

Cosa cambierebbe del calcio d’oggi?
C’è troppo stress, troppa pressione, è un proliferare di mezzi di comunicazione che turbano e infastidiscono l’ambiente.

Cosa le ha lasciato l’esperienza alla Propatria lo scorso anno?
E’ stata una esperienza difficilissima, ma sono felice di averla fatta.

Ci faccia un pronostico sugli azzurri per i prossimi Europei?
Affrontiamo subito un avversario difficilissimo, ma sono ottimista e fiducioso, sicuramente è un girone molto difficile, ma passiamo il turno, poi otterremo delle buone soddisfazioni.

Un ricordo di Antonio Cassano?
Sicuramente l’esordio con l’Inter nel Dicembre 1999, è impresso nell’immaginazione di tutti.

Zaffaroni Fabio