Si chiude con una sconfitta l’Europeo di Giovanni Trapattoni, la Spagna cala il poker in una partita senza storia.

"In Trap We Trust", tributo dei tifosi irlandesi al Trap (foto dalla rete)

"In Trap We Trust", tributo dei tifosi irlandesi al ct italiano (foto dalla rete)

La Spagna per tornare a far paura, Il Trap d’ Irlanda per provare a mettere “the cat in the sac”.

Punti in palio pesanti nella sfida che segue quella dell’ Italia delle 18.00, terminata 1-1 contro la Croazia bestia nera degli azzurri da sempre.

L’ allenatore spagnolo Vicente del Bosque, dopo aver spiazzato tutti all’ esordio giocando, di fatto, senza prime punte di ruolo, ha in mente una piccola rivoluzione che potrebbe portare alla svolta definitiva in chiave qualificazione. In campo, sostanzialmente resta invariata la formazione dell’esordio ma è in attacco la novità assoluta, un centravanti di ruolo a scelta fra lo squalo Negredo, Llorente (pupillo del ct) e Fernando Torres (quest’ultimo favorito) in luogo di Fabregas, usato come finto centravanti all’esordio, che tornerebbe cosi in panchina.

Sulla sponda irlandese, il Trap si gioca gran parte delle proprie speranze di continuare la sua avventura europea contro la formazione Campione d’ Europa e del Mondo in carica, non proprio una passeggiata; la formazione, sostanzialmente dovrebbe essere la stessa che è stata strapazzata all’esordio dalla Croazia per 3-1 con il solo innesto di Cox a far coppia con capitanKeane, il più grande realizzatore di sempre della storia irlandese con 53 reti in 118 gare, in attacco ai danni di Doyle, esluso dall’ undici iniziale.

La Partita – Il calcio d’inizio è tutto di marca Eire che va alla conclusione in porta già dopo 80”  con un gran sinistro di Cox respinto da Casillas non senza difficoltà; è chiaramente visibile come la gara irlandese sia stata improntata dal Trap, il quale ha chiesto una risposta sul piano caratteriale ai suoi per affrontare al meglio i campionissimi iberici in quanto sa bene che un’eventuale sconfitta sancirebbe la fine della sua avventura europea anzitempo, in maniera totalmente differente da quella dell’ esordio con agonismo e intensità a farla da padrone.

Tutto ciò, però, non serve a molto quando, dinanzi a se, giocano campionissimi del calibro di Xavi e Torres; è infatti quest’ultimo ad andare in rete dopo nemmeno 4′ di gioco approfittando di un errato disimpegno della retroguardia irlandese intenta a fermare Silva al limite dell’area ottimamente servito da Iniesta. Dopo 7′ e mezzo di gioco è ancora la Spagna ad andare vicino alla rete ancora con El NiñoTorres; azione personale di Xavi, il quale serve un pallone splendido in area di rigore, Arbeloa fa la sponda in area per Torres che di testa, però, la mette a lato; ghiottissima occasione sprecata per gli iberici che sembrano avere il pieno controllo territoriale del campo. Irlanda che, annichilita dal colpo subìto, prova a fare la partita con lanci lunghi a scavalcare il centrocampo spesso senza successo, ben consapevole della differenza di qualità presente in mezzo al campo.


Al 34′ curiosa azione di sfondamento dell’ arbitro Proenca, il quale placca involontariamente Andrews durante un azione di disimpegno spianando la strada all’attacco spagnolo che conquisterà un calcio d’angolo tra le singolari proteste degli irlandesi. Dopo 1′ di recupero in cui Xavi ed ancora Iniesta impensieriscono la porta difesa da Shay Given, si chiude cosi una prima frazione di gioco con la Spagna in vantaggio per una rete a zero ma assoluta dominatrice di un match apparentemente senza storia per l’ elevata differenza di tasso tecnico presente nel mezzo del campo. La ripresa, manco a dirlo, comincia cosi come era finita la prima frazione, con la Spagna che va al tiro dopo 120” con