Focus su, Thiago Alcantara, uno dei centrocampisti più promettenti dell’intero panorama calcistico mondiale. Nella cantera blaugrana sboccia un altro talento, un calciatore che nel giro di pochi anni entrerà nel cuore di tutti gli spagnoli.

Thiago Alcantara

Thiago Alcantara con la maglia della nazionale spagnola (foto della rete)

Dopo Xavi, Iniesta, Busquets, Pedro, Piquè, Messi, ecco che esce dalla Masia (sede del Barcellona nella quale i ragazzini vengono formati calcisticamente) un nuovo “craque”: Thiago Alcantara, calciatore brasiliano naturalizzato spagnolo, nato in Italia in provincia di Brindisi.

La maturazione calcistica di Thiago Alcantara si sviluppa interamente nel Barcellona: dal 2005 al 2008 gioca nelle giovanili, poi passa al Barcellona B fino al 2011 e successivamente viene inserito pianta stabile nella prima squadra, quel team nel quale tutti i giovani canterani sognano, un giorno, di giocare. Non è da tutti ottenere la chance di esibirsi assieme a campioni assoluti del calibro di Messi o Puyol e in un contesto come quello del “Camp Now”, però Thiago questa opportunità se l’è proprio meritata: a livello giovanile, in qualsiasi squadra e categoria in cui ha militato, questo giovane centrocampista è sempre stato punto di riferimento per i compagni ed ha sempre palesato qualità fuori dal comune, da predestinato. E da quelle parti se ne sono accorti fin da subito…..

Thiago Alcantara, che come giocatore si ispira a due “mostri sacri” del calcio spagnolo quali Xavi e Iniesta, può essere schierato o come “play basso”, il classico regista davanti la difesa che imposta le azioni e fa da punto di riferimento per i compagni, oppure è stato sovente schierato anche in posizioni più avanzate, quasi da trequartista. Tra i due collocamenti il giocatore sembrerebbe prediligere il primo: Alcantara ha la grande dote di farsi trovare sempre smarcato e quindi di dare un’opzione di passaggio al compagno in difficoltà, poi quando la palla gli giunge tra i piedi ecco che emergono le sue doti tecniche fuori dal comune che gli permettono di gestire la sfera con notevole naturalezza e semplicità. Abile nell’uno contro uno e dotato di ottima visione di gioco, Thiago personifica il cosiddetto “giocatore dell’ultimo passaggio”, colui che imbecca i compagni con giocate illuminanti e li manda in rete. Le volte in cui viene schierato in posizione più avanzata, oltre alle suddette doti da “assist man”, Alcantara dimostra un ottimo tempismo nei movimenti e negli inserimenti senza palla oltre ad una discreta capacità realizzativa che lo porta di frequente a timbrare il cartellino dei marcatori.


Questo è Thiago Alcantara: un giocatore che sfruttando doti tecniche enormi, gestisce la palla con la serenità e la freddezza del campione fino ad attendere lo smarcamento del compagno per servirlo con giocate col “contagiri”. Insomma, la palla non gli “scotta” mai e questo è spesso sintomo di una personalità e di una consapevolezza nei propri mezzi che ti possono portare veramente in alto, a raggiungere quei traguardi ai quali ogni giovane atleta ambisce. Del resto anche a livelli di nazionale Thiago si è esibito da protagonista con quasi tutte le selezioni giovanili ed è entrato da poco nel giro della nazionale maggiore (va detto a onor di cronaca che non parteciperà ai prossimi europei in Polonia e Ucraina per problemi fisici). Quotidiani e asfissianti sono gli assalti, le richieste e i sondaggi di altre squadre che desiderano acquisirne le prestazioni, il Barça però ha sempre “risposto picche” dimostrando di credere ciecamente nel suo centrocampista e di non volersi privare troppo celermente di questo “diamante grezzo” (ultimo in ordine di tempo è stato il sondaggio del Milan che, consapevole del forte interesse dei blaugrana nei confronti di Thiago Silva, ha espressamente richiesto come parziale contropartita proprio il giovane mediano).

Ma siamo pronti a scommettere che da quelle parti avranno sicuramente capito che privandosi oggi di questo campioncino rischierebbero nel giro di qualche anno di “mangiarsene veramente le mani”…….oltretutto bisogna ammettere che di rado il Barcellona compie errori grossolani nella gestione dei suoi giocatori, i quali vengono ceduti o di fronte a offerte irrinunciabili oppure nel momento in cui ci si rende conto che non possono dare un contributo alla causa nemmeno nel lungo periodo. In ogni caso siamo di fronte ad una realtà calcistica nella quale i giovani vengono pazientemente valutati e aspettati senza alcuna pressione o responsabilità. Dopotutto è così che si fa buon calcio; è bene che in Italia prendano appunti……

Tornando a noi, se da un lato i dirigenti del Barcellona hanno a che fare con l’impegnativa gestione dei loro talenti, dall’altro c’è chi, invece, può starsene tranquillo: parliamo del tifoso iberico; questo considerando che il nuovo Xavi è già maturo e pronto ad ereditare le chiavi del centrocampo delle “Furie Rosse”, del resto personalità e carisma per svolgere un ruolo così delicato di sicuro non gli mancano. Il destino è saldamente nelle tue mani: “Vamos campeon, vamos Thiago!”.

 

Nicola Ledri