L’ex difensore del Milan Thiago Silva parla della scelta di andare a giocare a Parigi alla corte di Carlo Ancelotti.

Thiago Silva

Thiago Silva (foto dalla rete)

Ora Thiago Silva è in Brasile, a preparare le Olimpiadi. Lontano da Milano, lontano da Parigi. Forse lontano da Parigi lo avremmo voluto ancora per un bel po’ di anni, ma dovremmo farci l’abitudine a pensarlo nel paese de “La vie en rose”, non con poca amarezza. Sensazione, questa, accentuata dalle parole che fuoriescono dal ritiro della nazionale olimpica brasiliana.

Il campione brasileiro ci tiene a precisare quelle che sono le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare, o meglio, che gli hanno fatto accettare, la proposta del Paris Saint Germain: “E’ la mia prima conferenza stampa come atleta del PSG. Sono felice di questo trasferimento, ma triste per il mio addio al Milan. Lì ho vissuto emozioni molto forti: è un club che si dedica ai giocatori e al gruppo.


Io gli devo tutto. Mi voglio scusare con i tifosi del Milan: il mio trasferimento a Parigi, al 100%, non è stata una decisione mia, visto che io con il Milan avevo perfino rinnovato il contratto. C’è chi ha detto che sono un mercenario, ma non me ne sto andando per guadagnare più di quanto prendevo al Milan. Voglio chiarire che non è stata colpa mia e chiedere scusa ai tifosi del Milan. Adesso spero di fare la storia nel Paris St. Germain”.

Insomma, Thiago Silva a Milano ci sarebbe rimasto, e neanche tanto controvoglia. Ciò che è stata decisiva per mandar via un talento fresco di rinnovo e di conferma del presidente Berlusconi, è stata proprio la volontà della società di via Turati che, evidentemente, ha ritenuto opportuno incassare piuttosto che trattenere quella che ormai, nel calcio di oggi è davvero una rarità, un top-player affezionato alla maglia. Il difensore classe ’84, lascia ufficialmente il Bel Paese dopo 3 stagioni al Milan corredate da 93 presenze e impreziosite da 5 marcature, più una per lui speciale, in Champions League, che regalò alla sua squadra il pareggio in extremis contro i marziani del Barcellona. Riuscirà ora il team di Galliani a reinvestire l’incasso per scovare un degno sostituto del neo-parigino? Magari, citando Gattuso, ci sorprenderà ancora una volta, emulando le gesta del buon vecchio Copperfield!

Mariano Fioretto