TuttoCalciatori.Net ha raggiunto il direttore sportivo del Sud Tirol Luca Piazzi che ci parla del suo lavoro nella società biancorossa e non solo.
Luca Piazzi nasce a Bolzano il 30/10/1964, gioca a calcio fino a 25 anni a livello dilettantistico. Da mister guida Mezzocorona e Bolzano portandole rispettivamente in Eccellenza e serie D.A 35 anni inizia la carriera da DS ancora con il Mezzocorona, conquistando due promozioni dall’Eccellenza fino alla C2. Passa poi al Sudtirol nel 2009/10, vincendo subito il campionato di Seconda Divisione e mantenendo nelle successive stagioni la Prima Divisione. Direttore sportivo fra i più interessanti del panorama calcistico italiano nelle scorse annate ha portato a Bolzano giocatori come El Kaddouri, Iacobucci, Marchi…
Con il suo rinnovo biennale diventeranno 5 gli anni al Sudtirol. Ambiente idelale per lavorare?
“ Mi trovo bene, ambiente ideale nel quale si può svolgere la propria mansione nel migliore dei modi. Qui come anche a Mezzocorona prima ho a disposizione un budget, e la giusta libertà di scegliere i calciatori. Il lavoro di scouting che si fa durante il campionato va poi utilizzato a fine anno per costruire la squadra. Non sono soggetto a pressioni sulle scelte da parte del presidente come avviene spesso in altre realtà del calcio italiano. Oltretutto mi trovo in sintonia con tutto lo staff dirigenziale”.
Undici nuovi arrivi. Lavoro quasi concluso in entrata?
“Qualcosa dobbiamo ancora fare, erò si tratta di piccolezze. Al momento abbiamo una buona squadra che dovrà dimostrare di essere di categoria. Abbiamo giocatori che per un motivo o per l’altro devono rilanciarsi. Sembra strano ma a volte chi arriva da un’annata negativa può avere più stimoli di chi arriva da una stagione positiva”.
Da cosa è stata dettata la scelta di Mister Vecchi?
“Il Sudtirol deve trovare giocatori e tecnici del suo target, cioè che abbiano prospettiva, non siano già affermati e abbiano ottimo rapporto qualità-prezzo. Io credo sia più importante e meno costoso avere un tecnico giovane che abbia qualità e personalità per arrivare rispetto ad un allenatore già affermato”.
Puntate molto sul settore giovanile?
“Si ci puntiamo, anche se siamo consapevoli di dover crescere molto. Risentiamo in particolar modo della carenza di strutture; è strano dirlo in una regione dove in termini di strutture siamo all’avanguardia e anche una squadra di seconda categoria ha il suo impianto sportivo, ma è così. Inoltre dobbiamo crescere dal punto di vista organizzativo, ma credo che con il nuovo centro sportivo queste problematiche possano essere risolte. Tutt’ora, in prima squadra, abbiamo ben cinque giocatori provenienti dal settore giovanile.
Passiamo agli ex. Stroppa può fare bene a Pescara?
“Io ritengo possa fare bene, in questo momento la sua squadra è un pò povera per quel che riguarda il livello tecnico. Se il Pescara si rinforzerà credo possa davvero dimostrare il suo valore viste anche le sue capacità gestionali e tattiche idonee per allenare in Serie A”.
El Kaddouri, talento puro?
“Per me si, e ora ancor di più da mezz’ala rispetto allo scorso campionato nel quale faceva l’attaccante aggiunto. Ragazzo disponibile, serio e motivato, quindi anche dal punto di vista comportamentale è un giocatore destinato a calcare grandi palcoscenici. In un ruolo da playmaker può veramente esplodere”!
Iacobucci riuscirà a dimostrare il suo ottimo valore allo Spezia?
“Il portiere titolare è Russo e per Iacobucci ci vorrà un pò di tempo per mettersi in mostra però lo ritengo un poritiere fortissimo e alla fine riuscirà a giocare titolare e di sicuro arriverà in Serie A. Ha capacità e personalità per arrivare lontano. I migliori giovani portieri di prospettiva al momento sono lui, Perin e Bardi”.
Si sente di fare un nome che ci stupirà del nuovo Sud Tirol?
“Butto lì un nome: Ahmedi Valon. Un ’94 molto interessante, l’anno scorso era nella nostra Beretti e quest’anno è stato aggregato alla prima squadra”.
Se la gavetta e i risultati pagano, fra qualche anno la vedremo in qualche categoria superiore?
“Non pensavo nenche di arrivare in Prima Divisione, a me va bene anche così. Ho sempre pensato che tutto quanto nella vita sia conseguente a quello che fai, quindi speriamo di continuare a far le bene. Spero di crescere e migliorare ancora, ma qui sto veramente bene”.
Grazie direttore, buon lavoro.
“A presto”.
Michele Zomer