Entrambi vincenti, la Nazionale è in testa al suo gruppo di qualificazione in vista del Mondiale in programma nel 2014 in Brasile, l’Under 21 ha staccato il pass per Euro 2013.
16 ottobre, ore 22. 40: Italia 3-1 Danimarca. Montolivo, De Rossi e Balotelli hanno dipinto d’azzurro il cielo di Milano, spingendo la Nazionale sempre più su in classifica nel proprio girone di qualificazione. Il Mondiale in Brasile è già vicino. Poco più d’un paio di ore prima era terminato il ritorno del play-off valevole per l’accesso alla fase finale dell’Europeo Under 21: Svezia 2-3 Italia.
Insigne, Florenzi e Immobile avevano regalato ai compagni un biglietto aereo con destinazione Israele, da custodire con cura e utilizzare il prossimo giugno. Una grande serata per tutte e due le rappresentative azzurre, un momento da godersi appieno.
Il sapore della vittoria è sempre gustoso, quando porti a casa i 3 punti hai più appetito, vivi meglio, sei felice. Non per Buffon, il giorno dopo per lui è un po’ malinconico, vuoto, e non c’entra il fatto che ieri il portiere non sia sceso in campo perché alle prese con un dolorino alla gamba.
Gigi aveva confidato le sue sensazioni nel bel mezzo dei recenti Europei, precisamente martedì 19 giugno quando, dopo aver sconfitto l’Irlanda del Trap, la nostra Nazionale aveva strappato con i denti la qualificazione ai quarti di finale. Era l’inizio di una grande cavalcata, conclusasi solamente in finale contro la Spagna, forse la selezione più forte della storia. Eppure Buffon non si esaltava per un semplice passaggio del turno, era sì fiero, ma senza eccessi.
Queste le parole che quel giorno postava sul suo profilo Facebook: ‘Il giorno dopo è sempre particolare, nell’anima provi un orgoglio e una gioia indescrivibile, la giostra d’emozioni vissute comincia a scemare e quasi quasi ti accompagna un senso di vuoto…beh… e ora che succede??…possibile che quella rabbia, quel furore agonistico siano già assopiti??? In realtà in parte è così….
Il dopo è sempre un po’ deludente, ‘viaggiare è più bello che arrivare, battersi è più bello che vincere’ perché mentre viaggi o ti batti provi emozioni e sensazioni uniche per la quale vale la pena di vivere, nutri aspettative da quello che stai facendo; dopo che sei arrivato o hai vinto provi una leggera malinconia e senso di vuoto, perché credi di non aver fatto nulla di speciale, hai fatto solo il tuo lavoro, quello per cui sei pagato, niente di più’. Questi sono i pensieri di un grande uomo di sport, che è stato in grado con le sue gesta di riempire le piazze degli Italiani più e più volte.
Andatelo a dire a Prandelli e Mangia. Non che per loro la vittoria sia un qualcosa da festeggiare fino a notte fonda, ma è comunque un traguardo che merita di essere apprezzato totalmente. Il Ct della Nazionale non è definito nemmeno ‘allenatore’, è un misero ‘selezionatore’ (come se il Ct nello spogliatoio non parlasse di schemi, di tattiche, di soluzioni), lui deve solo farsi il giro degli stadi, guardare partite e convocare i giocatori che si esprimono meglio in campionato (come se poi a Coverciano i calciatori si autogestissero). Il Ct può lavorare con i suoi ragazzi una volta ogni morte di papa ed anche in prossimità di partite decisive per ottenere la qualificazione a Mondiali o Europei si parla sempre di campionato, si parla di giocatori da preservare in vista degli appuntamenti con i clubs (come se della Nazionale non importasse nulla a nessuno).
Altroché se i Commissari tecnici non se la sentano di festeggiare le vittorie! Se i calciatori vanno in campo tre volte a settimana, loro si siedono su quella maledetta panchina poche volte l’anno. Una battaglia vinta non assorbe tutta l’adrenalina accumulata durante l’interminabile attesa del fatidico giorno. Prandelli aveva chiesto un regalo ai suoi alla vigilia del match disputato ieri sera, battere i danesi in modo da poter trascorrere un bel Natale. Sì, proprio il Natale. Mancano ancora più di due mesi? Tutto è facilmente deducibile. Il Ct non si siederà più in panchina fino a marzo, salvo per un paio di amichevoli in programma a novembre e febbraio.
E Mangia? Ha rischiato, guida l’Under da poco, aveva ereditato da Ferrara una squadra già costruita e praticamente già qualificata per il play-off. Poteva solo fare danni, per il team e per se stesso, avesse fallito chi avrebbe più creduto in lui? Allenatore per qualcuno non all’altezza, baciato dalla fortuna, arrivato in serie A dalla primavera del Palermo solo perché Zamparini nella scorsa stagione silurò Pioli alla vigilia della prima giornata di campionato e non aveva idea di chi mettere in panchina. Come se lo stesso Mangia non avesse fatto la gavetta, come se non fosse poi stato esonerato anche lui. Erano stati tanti i giochi di parole composti per deridere simpaticamente il mister: Zamparini ‘Mangia’ allenatori, Devis non ‘Mangia’ il panettone. A dicembre nel bel mezzo della sua avventura rosanero, il mister aveva addirittura sfidato i suoi detrattori, presentandosi in conferenza stampa con una bella fetta di panettone in mano. Il risultato? Che perse la partita seguente e fu cacciato. Beh, caro Ct, goditi questo momento, sicuramente quest’anno potrai mangiare il panettone senza il rischio che ti vada di traverso!
Lorenzo Attorresi