Il centrocampista campano dell’Ischia rivela a TuttoCalciatori.Net:”Ho lasciato la Paganese perché…”

Elio Nigro

Elio Nigro (foto dalla rete)

Attorno all’Ischia Isolaverde si è creato un grande entusiasmo. Tutto merito dei tanti calciatori di categoria superiore portati in gialloblù dall’ambizioso presidente Carlino ed affidati a mister Campilongo. Tra questi figura Elio Nigro, che fino a pochi mesi fa vestiva la maglia della Paganese e con gli azzurrostellati conquistava la promozione in 1^ Divisione. Qualcosa è però andato storto ed Elio, centrocampista ebolitano classe 1986, ha preso il traghetto ed è attraccato al porto di Ischia. Domenica ha trovato il primo goal con gli isolani in quel di Matera. La vittoria esterna ha permesso alla sua squadra di mantenere la vetta della classifica del Girone H di Serie D.

Ad Ischia c’è tanto fervore: come ti stai trovando?

“Davvero bene. All’inizio ho avuto qualche difficoltà logistica, traslocare su un’isola non è mai facile. Poi per fortuna mi sono stabilito con la mia famiglia e ho risolto tutti i problemi. Il presidente Carlino ha costruito una squadra molto competitiva. Il girone non è facile perché ci sono altre squadre forti, ma la gente è molto calorosa e questo è un nostro punto di forza”.

Ovunque sei stato, sei sempre diventato un beniamino dei tifosi. Anche coi nuovi supporters è così?

“I nostri tifosi sono abbastanza esigenti. Ho un buon rapporto con loro, soprattutto dopo il goal di ieri contro la capolista. Vederli in 400 a Matera è stato bello. Penso che un calciatore debba conquistarsi il rispetto e l’amore dei propri tifosi ogni domenica con il sacrificio.  Ho sempre cercato di farlo con qualsiasi maglia. E questa cosa mi viene riconosciuta”.

Dopo la promozione conquistata ai play-off, perché hai lasciato Pagani?


“Purtroppo in estate, facendo delle valutazioni col direttore sportivo D’Eboli, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio se fossi andato via. Si trovavano dei calciatori in soprannumero e siccome ero l’unico che aveva richieste ho lasciato. Ho comunque un grande ricordo di Pagani, della società e di mister Grassadonia, che mi ha sempre stimato sia come calciatore che come uomo. Purtroppo la società era in difficoltà ed anche adesso ogni domenica quattro-cinque giocatori sono costretti ad andare in tribuna”.

La chiamata dell’Ischia era già arrivata?

“No, è arrivata subito dopo. Ne ho parlato col mio procuratore ed ho scelto i gialloblù perché il progetto mi ha colpito da subito. C’erano in ballo altre due trattative con Arzanese e Bellaria, ma ho preferito ripartire dalla D, anche perché qui c’è tanta ambizione e stiamo lottando per la promozione”.

Dopo due campionati vinti, vorrai sicuramente ripeterti…

“Questo è un progetto molto serio, vogliamo abbandonare al più presto la categoria e portare l’Ischia su palcoscenici più importanti. Non sarà facile perché passa soltanto una squadra. L’anno scorso la Sarnese, per fare un esempio, ha perso la promozione all’ultima giornata. Personalmente voglio dare il massimo domenica dopo domenica”.

Nella tua carriera hai mai avuto rimpianti?

“C’è stata la parentesi Napoli, che avrei potuto gestire un po’ meglio. Non ero gestito da nessuno ed ero una testa calda. Litigai col direttore Marino nonostante avessi un contratto decisi di andarmene e stare un anno fermo. Ma il rimpianto più grande è stato quello di non continuare l’avventura a Pagani. Era stata una gioia immensa vincere il campionato”.

Gianluca Pepe