I gialloblu perdono per 1 a 0 contro un Napoli decisamente superiore. Ecco una breve sintesi del match e le valutazioni dei gialloblu.
C’è ancora tanto da lavorare. Dopo due buone prestazioni contro Sampdoria e Fiorentina, il Chievo Verona esce abbastanza ridimensionato dalla trasferta partenopea. La squadra deve ancora assimilare le idee del nuovo tecnico Eugenio Corini, e l’opaca prestazione di questa sera ne è una palese dimostrazione.
Nella prima frazione di gara il Napoli parte fortissimo, con una marcia in più rispetto agli avversari. Dopo un legno dalla distanza di Inler, i partenopei si mangiamo due clamorose palle gol, prima con Maggio e qualche minuto dopo con Pandev. E il Chievo? Poca cosa. Squadra accorta e attenta dietro, quello si, però molto timida e poco propositiva davanti.
Nel secondo tempo il copione non cambia. Napoli padrone del gioco e alla insistente ricerca del gol che, puntualmente, arriva al 13′: bella palla filtrante di Zuniga per Hamsik che, appena dentro l’area, trafigge con un bel diagonale mancino il portiere clivense. Corini prova a dare la scossa ai suoi, cambia alcuni interpreti, ma i risultati non arrivano. Se infatti escludiamo un destro di poco a lato di Théréau e un rigore richiesto da Pellissier per sospetto contatto in area con Cannavaro, i gialloblu non riescono quasi mai a rendersi pericolosi.
Ovvio che una sconfitta a Napoli non deve demoralizzare e preoccupare eccessivamente l’ambiente però una cosa è certa: per raggiungere il conclamato obbiettivo della “salvezza tranquilla”, la strada da percorrere è ancora molto lunga, tortuosa, ricca di insidie ed ostacoli. Sta al “Genio” cercare di individuarli e risolverli.
Di seguito le pagelle dei gialloblu:
Sorrentino: voto 6.5. Tiene a galla i suoi per lunghi tratti della gara. Trasmette sempre grande sicurezza all’intero reparto e si dimostra impeccabile nello sventare le numerose conclusioni da fuori dei partenopei. Non può nulla sul gol. Sicurezza.
Frey: voto 5. Soffre tremendamente l’agilità e la vivacità degli attaccanti napoletani. Fase difensiva con molte sbavature. Assente ingiustificato in quella offensiva. Evanescente.
Dainelli: voto 6. Dietro è uno dei pochi a salvarsi. Concede qualche spazio di troppo alle punte avversarie che rispetto a lui hanno un altro passo, però con esperienza sbroglia molte situazioni delicate. Baluardo.
Andreolli: voto 5.5. Anche lui è in perenne difficoltà. Viene spesso preso d’infilata e in certe situazione si arrangia con le maniere forti. A disagio.
Dramé: voto 6.5. Buona la prova dell’esterno sinistro senegalese. Dopo un inizio di gara difficile, prende bene le misure su Maggio e offre anche qualche buona sortita offensiva. Propositivo.
Vacek: voto 4.5. Il tecnico lo lancia dal primo minuto e lui lo ripaga male, con una prestazione decisamente sottotono. Non aiuta la difesa e sostiene poco la fase offensiva. Ingenuo anche nel secondo giallo che, al 78′ minuto, l’ha costretto alla doccia anticipata. Anonimo.
Luca Rigoni: voto 6. Si posiziona come schermo davanti la difesa. Buona prova in fase di interdizione mentre si dimostra poco lucido con la palla tra i piedi quando c’è da impostare. Presente.
Hetemaj: voto 6. Corre, lotta e si sbatte come sempre. Sa rendersi utile in fase difensiva, meno nel sostenere le punte. Lottatore.
Luciano: voto 5.5. Il capitano clivense si disimpegna discretamente sulla fascia destra. Mette qualche buon cross e guadagna angoli preziosi. E’ però poco continuo nelle giocate e spesso impreciso negli appoggi anche più elementari. Impacciato.
Théréau: voto 5. La qualità c’è, però si accende troppo ad intermittenza. O meglio: stasera c’è stato un blackout. Si rende pericoloso solo una volta in tutta la gara e perde quasi tutti i contrasti coi difensori avversari. Impalpabile.
Marco Rigoni: voto 5. Gioca da esterno d’attacco e forse quello non è il ruolo che ne esalta maggiormente le caratteristiche. Corre spesso a vuoto e davanti non punge mai. Spaesato.
Papp: voto 5. Entra al 55′ e il Napoli va in gol dalla sua parte. Occorre aggiungere altro? Deconcentrato.
Pellissier: voto 6. Prova a dare la scossa ai suoi. Entra con la voglia e la determinazione del vero leader, si sbatte contro chiunque gli passi in zona e recrimina invano per un rigore che forse, il condizionale è d’obbligo, ci poteva anche stare. Imprescindibile.
Moscardelli: s.v. Il giustiziere dei partenopei questa volta ha veramente troppo poco tempo a disposizione per mettersi in mostra. Entra quando ormai la gara aveva già preso una piega ben precisa. Da rivedere.
All. Corini: voto 5.5. Il suo Chievo è tecnicamente molto inferiore rispetto al Napoli però l’atteggiamento molto rinunciatario avuto dalla sua squadra per buona parte della gara non è giustificabile. Insite col 4-3-3 ma, forse, non ha gli interpreti adatti per applicarlo (vedi Marco Rigoni). Insomma, c’è da rimboccarsi le maniche.
Nicola Ledri
