Grave sgarbo al difensore della Lazio. Il Francese è ai ferri corti con il presidente Claudio Lotito per la questione del contratto in scadenza che non vuole rinnovare.
I FATTI – Nella notte tra martedì e mercoledì scorso Mobido Diakite è stato vittima di un fatto indecente. Due sue vetture, una Bmw X5 e una Smart nera sono state bruciate a Cesano, periferia di Roma. Coinvolta nel rogo anche una terza auto, una Ford Ka del suocero, dal quale il giocatore francese era ospite. Per ora le cause dell’incendio sono ignote, ma è probabile una causa dolosa, provocata da liquido infiammabile cosparso sui mezzi.
IL CONTRATTO – Non è che si voglia vedere sempre del marcio in ogni episodio, ma quello che è capitato al calciatore Diakitè fa pensare, e molto. Il giocatore ha deciso di rifiutare il rinnovo di contratto in scadenza il prossimo giugno, propostogli dal suo Presidente Claudio Lotito, che aveva messo sul piatto un ricco aumento salariale. Diakitè però ha temporeggiato, declinando l’offerta e giocando al rialzo. Attualmente guadagna 300mila euro, lui vuole un milione e 200mila, la Lazio arriva massimo a 700. Per questo il rapporto tra le parti si è deteriorato, tanto che l’atleta è finito ai margini della rosa da inizio stagione. Ufficialmente ora si sta riprendendo da un infortunio, ma quando si sarà ristabilito al 100% potrebbe anche non esser più preso in considerazione dal suo tecnico Petkovic.
LA PAURA – L’agente del giocatore Ulisse Savini ha ricostruito la vicenda e le sensazioni del suo assistito: ‘Ora Mobido è ovviamente molto scosso da quanto successo, non tanto per l’aspetto patrimoniale della cosa ma proprio per l’accaduto, che ha dell’imprevedibile e dell’impensabile. Lui se ne è reso subito conto dell’incendio, essendoci dei bagliori che si intravedevano dalla finestra“. Quando gli è stato chiesto se potrebbero essere delle rappresaglie dovute alla questione contrattuale, Savini ha affermato: “L’aspetto contrattuale non ha nulla a che vedere con questo episodio, credo sia il gesto di qualche esaltato o magari un episodio non legato alla dolosità di qualcuno. Il contratto non c’entra niente“.
I DUBBI – Chissà se Diakitè abbia lo stesso parere del suo agente, francamente è difficile credere che in un parcheggio si possano bruciare improvvisamente tre auto appartenenti alla stessa persona. La volontarietà del vile gesto sembra inconfutabile. Ora è da accertare, se mai qualcuno ne abbia la volontà, chi sia stato l’autore dell’azione. Fa specie, comunque, che la S.S. Lazio non abbia nemmeno diramato due righe di comunicato solidali nei confronti del proprio tesserato. Per quanto riguarda il futuro del giocatore, nel caso non accettasse di risposare la causa bianco-azzurra, a giugno si libererà a parametro zero, con la possibilità di scegliere autonomamente la propria destinazione. Più facile che si arrivi ad una cessione a gennaio, nella finestra dedicata alle operazioni di mercato.
Lorenzo Attorresi