La quarta gara valevole per le qualificazioni ai prossimi mondiali si giocherà domani, 16 ottobre, a San Siro. Fischio d’inizio ore 20.45.

Daniel Osvaldo

Daniel Osvaldo (foto dalla rete)

Il match con l’ Armenia disputato venerdì scorso ci ha regalato tanti spunti da poter approfondire. Dalle esternazioni di Zeman verso alcuni giocatori, all’affaticamento di Buffon che è diventato caso nazionale, da Giovinco talento inespresso, alla sorpresa mista rabbia di Cesare Prandelli, che non ha digerito le troppe critiche nei confronti dei suoi ragazzi. “Questa è un’ Italietta “, “Si soffre troppo dietro e siamo spreconi davanti”, “Non siamo più quelli dell’Europeo” le frasi incriminate, firmate dalle testate giornalistiche più importanti.

Partiamo da principio. Venerdì sera gli azzurri si sbarazzano in Armenia della nazionale di casa, in maniera non così agevole come farebbe pensare il 3 a 1 finale. Nei primi venti minuti, tante volte la palla arrivava ai tiratori scelti Giovinco o Osvaldo ma la bandierina dell’assistente era perennemente alzata, non tanto per bravura della difesa di casa, quanto per demeriti nostri, incapaci di trasmettere la sfera coi tempi giusti. Quando ci si riusciva, la palla capitava tra i piedi di Montolivo che non è esattamente il prototipo di bomber, e che vanificava un paio di opportunità colossali.

La partita si sbloccava comunque con un rigore calciato da Pirlo, prima che Mkhitaryan, la punta dello Shakhtar Donetsk, si prendesse gioco di Barzagli e depositasse in rete l’1 a 1. C’è da dire però che la coppia BarzagliBonucci si era fermata in seguito a uno scontro testa-testa tra Maggio e un’avversario che presupponeva come da regolamento l’interruzione del gioco da parte dell’arbitro. Nel secondo tempo l’Armenia poteva addirittura portarsi avanti ma non aveva fatto i conti con la reattività di Gigi Buffon, che con la manona arrivava all’angolino ed evitava ai suoi la beffa. Con un Giovinco molto impreciso ci pensava De Rossi a caricarsi l’attacco sulle spalle e a spedire in rete di testa un cross al bacio di Pirlo. Sembra che con la maglia del suo paese ‘Capitan Futuro’ ritrovi stimoli (caro Zeman, sei sicuro che con la Roma non abbia voglia?).


Chi si aspettava un calo psicologico armeno dopo il punto del 2 a 1 si sbagliava, con la complicità di Bonucci (stavolta negativa la sua prestazione), ancora Mkhitaryan si impossessava del pallone sullo lato corto dell’area di rigore e lo serviva in mezzo per un compagno accorrente. Sarebbe stato 2 a 2 se Maggio non avesse miracoleggiato allungandosi in scivolata neanche fosse ‘Mister Fantastic’! Il risultato era messo al sicuro poi dall’ altro romanista depennato Osvaldo, che girava in rete spizzicando una punizione calibrata sempre di De Rossi. Chissà se Zeman, vedendo i due suoi giocatori abbracciarsi ed esultare con un sorriso largo così, non abbia avuto un calo di pressione, certo è che, viste le loro prestazioni, le sue spiegazioni non convincono.

La mattina seguente il Ct Prandelli deve aver studiato parecchi giornali e, ferito dalle critiche eccessive, si è presentato in sala stampa manifestando tutto il suo disappunto. Il selezionatore ha tutte le ragioni del mondo per difendere i suoi, è vero, il clima che si riesce a creare in situazioni come quelle dell’Europeo, quando si ha molto tempo per stare insieme, quando si cementa il gruppo, è ben diverso rispetto a quando ci si incontra sporadicamente per le qualificazioni. In questo calendario frenetico, neanche il tempo di radunarsi che già arriva l’ora di giocare e subito dopo salutarsi. Il Ct ha sottolineato l’atteggiamento e l’approccio giusto alla gara, che in effetti c’è stato, puntando il dito contro la poca cattiveria sotto porta e la scarsa brillantezza di qualcuno, un po’ lontano dai suoi standard. Le passeggiate ormai si fanno solo al parco, anche contro le piccole nazionali c’è da sudare, e Prandelli ha pronosticato dura vita per tutti quelli che affronteranno l’Armenia. Il mister, però, sembra sconfessarsi con le sue mani, pare che per la Danimarca sia orientato a cambiare qualcosina nell’undici titolare, e non crediamo solo per turnover.

Prandelli fa bene a scagionare in pubblico i suoi soldati, ma anche lui deve essere non così soddisfatto di qualcuno. Vedi Giovinco, in effetti considerato una riserva, promosso ultimamente titolare solo per il forfait di Balotelli. La punta della Juventus è vivo, si sbatte, ma spreca sottoporta e in una quindicina di apparizioni con l’Italia non è mai andato in gol. L’altro che rischia è Bonucci, difensore elegante che concede però troppo, il sacrificato di venerdì Chiellini è pronto per riprendersi il posto. Domani potrebbero essere in campo dal 1′ anche i terzini Abate e Balzaretti, in questo caso l’unico superstite della difesa sarebbe Barzagli.

Balotelli sta meglio e dovrebbe farcela, il centrocampo non si tocca. Non è finita qui: Buffon si è fermato per un affaticamento agli adduttori, ieri è rimasto a riposo, servirebbe un altro paio di giorni per smaltire il malanno. Qualcuno ci vede del marcio, il portiere si vorrebbe risparmiare per il big match in programma il prossimo week end che vedrà la sua Juve affrontare il Napoli. Neanche fosse un medianaccio di fatica! La verità è che ci vorrebbe un po’ più di rispetto per un atleta che ha dato molto alla maglia azzurra (ve la ricordate ‘Germania 2006’?) e che ha giurato farà di tutto per rendersi disponibile anche per questa ennesima battaglia.

Lorenzo Attorresi