ESCLUSIVA: il racconto di Giovanni Scanu, un allenatore italiano alla guida del Tauras.
Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato della bella favola di Damiano Quintieri che, partito da un piccolo paese della Sicilia, è arrivato a conquistare il titolo nazionale in Estonia con la maglia del JK Nomme Kalju (link). Un ragazzo che sceglie di mettersi in discussione, che lascia le certezze italiane, le prospettive di una discreta carriera per tentare l’avventura in un Paese lontano, non nell’elitè del calcio europeo, ma una realtà emergente, con la prospettiva di giocare nel massimo campionato e in Europa League. E ora raccoglie i frutti.
Per raccontare la storia di oggi, non ci spostiamo di molto. Anzi. Partiamo da Kalju, dalla periferia di Tallin e ci dirigiamo a sud; sconfiniamo in Lettonia e passiamo per la capitale, Riga. Da lì, rotta verso sudovest. Entriamo in Lituania. Altri 180 Km di strada sulla A11 e arriviamo a Tauragé, capoluogo dell’omonima Contea. Qui, a due passi dal Mar Baltico e altrettanti dall’exclave russa di Kaliningrad, si è stabilita una piccola colonia italiana. Sarda, più precisamente.
L’FK Tauras, la squadra della città che milita nel massimo campionato lituano, la A-Lyga, ha in rosa ben quattro giocatori nostri connazionali che hanno accettato di venire a giocare da queste parti dopo la chiamata del loro mentore, che allena da queste parti dalla scorsa stagione, Giovanni Scanu. Tutti sardi, il mister, il faro di centrocampo Luca Marongiu, i difensori Nicola Cutolo e Francesco Cattide, oltre all’altro centrocampista Giampietro Demurtas. Lo scorso anno in rosa c’erano anche il portiere Alfonso Malune, poi passato al Budoni in serie D e il bomber giramondo Michele Di Piedi (unico non sardo).
Un pezzo di Sardegna in Lituania, una realtà davvero particolare in un Paese giovane, che sta cercando la sua strada in Europa, e nel calcio. Qui c’è modo di lavorare tranquillamente, di fare calcio senza le pressioni di un grande campionato continentale, di cercare talenti e coltivarli, dando loro anche la possibilità di provarsi in palcoscenici prestigiosi come quelli delle coppe europee.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto Giovanni Scanu a lasciare la sua terra, a fare le valigie e a prendere l’aereo per Vilnius nel dicembre del 2011, quando il freno maggiore ad accettare una proposta così singolare era sicuramente l’allontanamento dalla famiglia. Giovanni ha detto sì e ha iniziato la stagione con il ritiro in Turchia, visto che in Lituania in quel periodo c’era una temperatura di 17 gradi sottozero.
Giovanni, perché ha accettato la proposta dalla Lituania?
“Avevo altre proposte in quel momento, ma il presidente del Tauras è stato molto convincente!”
Così è iniziata la storia. Così è iniziato il campionato di mister Scanu e dei suoi ragazzi. Il trentasettenne tecnico nuorese ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 1998, nei settori giovanili di squadre della sua provincia, per poi passare agli allievi regionali. Poi il passaggio in prima squadra con Atletico Nuoro, Tuttavista e Galtellì, prima di diventare il secondo di Ninni Corda, con il quale ha condiviso le esperienze a Tempio, Como, Alghero e Tavolara. Fino ad arrivare alla panchina della Nuorese. E a una telefonata ricevuta a fine novembre 2011. Prefisso internazionale +370, Lituania.
Che tipo di realtà è quella del Tauras?
“Siamo l’espressione di una città di ventottomila abitanti, la più piccola tra quelle che hanno una squadra in A-Lyga, e abbiamo il budget minore tra tutte. E’ una squadra programmata per salvarsi, e noi abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato dalla società”.
Lo dice con orgoglio, Giovanni, con l’espressione di chi sa di aver comunque realizzato qualcosa di importante. E’ arrivato qui dieci mesi fa ed è riuscito a superare in fretta le inevitabili difficoltà di integrazione, arrivando a ottenere dalla squadra quello che vuole, nonostante il problema linguistico e di diversa concezione di calcio tra l’Italia e la Lituania. Ma il linguaggio del pallone, come si usa dire, è universale: e le storie che vi raccontiamo su Tuttocalciatori.net lo confermano e lo dimostrano.
A proposito, mister: ci può descrivere la sua idea di calcio, sulla quale ha lavorato in questi mesi con la sua squadra?
“La mia concezione è molto semplice: cerco di ottenere sempre il massimo da ogni singolo giocatore. Sono un allenatore che cerca di adattare il proprio modulo di gioco in base ai giocatori che la società mi mette a disposizione”.
Qual è il livello del calcio in Lituania?
“Il livello medio è quello della nostra Lega Pro, ma le prime tre potrebbero tranquillamente disputare la serie B. La crescita del movimento è notevole”.
Ci sono giocatori che può segnalarci nel vostro campionato?
“Tra tutti il brasiliano Mauro Lucas dell’Ekranas e Arturas Rimkevicius del Siaulilai sono pronti per giocare in Italia in serie A. Ma ci sono molti altri ottimi giocatori”.
Un’ultima domanda. Quali sono le sue prospettive?
“Attualmente ho un contratto per altri due anni con il Tauras. Discuteremo il tutto con la società a fine mese, ma stiamo valutando altre proposte che sono arrivate”.
Un’altra storia di calcio da un angolo estremo dell’Europa. Un altro sogno italiano. Al prossimo viaggio. Sudie!
Emanuele Giulianelli