Sabato sera, 3 novembre si giocherà, nella bolgia di uno Juventus Stadium tutto esaurito, il Derby d’Italia che potrà consolidare il primato della Juventus o la seconda piazza per l’Inter.

Andrea Pirlo

Andrea Pirlo (foto dalla rete)

Juventus ed Inter che potremmo definire nemiche/amiche: dalla querelle che ha portato i bianconeri a scendere nella serie inferiore, ai “patti di non belligeranza” siglati dai presidenti delle due squadre, Andrea Agnelli e Massimo Moratti.

Ma JuventusInter non è solo questo: molti dei giocatori che si sono fatti valere in una delle due squadre, provenivano dall’antagonista; due nomi su tutti, dal ‘75 al 2006: Marco Tardelli e Zlatan Ibrahimovic. Il primo, seppure abbia cambiato maglia nell’85, è rimasto pur sempre una bandiera bianconera ed ha vestito la maglia della “Vecchia Signora” egregiamente dal ’75 all’85, anno in cui avvenne poi il trasferimento all’Inter.

Tardelli, ora vice di Trapattoni nella Nazionale irlandese, fu acquistato dalla Juventus che lo prelevò dal Como nel 1975 per la cifra di 1.600.000 lire. Divenne uno dei protagonisti indiscussi di quelle annate calcistiche (culminate con la vittoria del Mondiale di Spagna nell’82) come terzino, a volte mediano, della Juventus, con la quale può vantare un palmerès del tutto invidiabile: su 259 presenze, segnò 34 gol, vincendo 5 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa Campioni (nella tragica serata dell’Heysel), 1 Coppa delle Coppe ed 1 Coppa Uefa.


Nonostante le numerose vittorie ed i titoli conquistati con la maglia bianconera, decise di passare all’Inter nell’85, in cambio di Aldo Serena, ex idolo dei tifosi nerazzurri, per concludere poi la propria carriera in Svizzera nel San Gallo. A Milano, nella stagione ’86-’87, ritrovò come allenatore Giovanni Trapattoni, suo tecnico per anni alla Juventus.

Considerando ora il secondo campione, Zlatan Ibrahimovic, si può senza dubbio affermare che è l’unico giocatore ad aver segnato in Champions League con la maglia di sei squadre diverse. Egli approdò alla Juventus nell’estate del 2004 per 16 milioni di euro (solo uno in più di quanto sarà pagato poi Quagliarella) e risultò decisivo per la conquista del ventottesimo scudetto, poi revocato in seguito al processo di Calciopoli.

Il talento svedese, di origine serbo-bosniaca, non sempre vantò una condotta esemplare in campo, come detta invece lo stile Juventus: in occasione di Juventus-Inter del 2006 si rese protagonista in negativo del match, prima con un durissimo fallo su Cordoba, poi con una testata all’avversario croato Mihajilovic. Ai successi ed ai gol in campionato, non seguirono però prestazioni di pari livello nelle gare cruciali di Champions League, in occasione della quale la sua classe rimase quasi sempre inespressa.

Anche per questo, e dopo un’annata seguente piuttosto deludente con i colori bianconeri per un’ attaccante del suo calibro, nel 2006, quando lo scandalo Calciopoli era al clou, decise di lasciare la Juventus per trasferirsi a Milano, sponda Inter, per la cifra di 24,8 milioni di euro. All’Inter Ibrahimovic si rese protagonista di una prima stagione a cinque stelle, comprese le prestazioni nei derby con il Milan. Grazie alle sue prodezze, divenne l’idolo indiscusso dei tifosi nerazzurri nella stagione 2008-2009, quella del triplete di Mourinho, concludendo l’anno come miglior realizzatore della serie A.

Nonostante questi due Campioni indiscussi, non sono però da dimenticare gli altri giocatori di pari rilievo (per alcuni) che indossarono entrambe le maglie, dagli anni ’80 ad oggi: Altobelli, Serena, De Agostini, Sartor, la coppia d’oro di USA ’94 Totò Schillaci-Roby Baggio, Peruzzi, Jugovic, il mastino Edgar Davids (che tanto diede alla Juve fino a diventare non solo centrocampista inamovibile, ma anche l’idolo dei tifosi per la  grinta innata che metteva in campo), Bobo Vieri, Vieira, fino al campionato in corso con Andrea Pirlo e Lucio, che rilasciò dichiarazioni al vetriolo nei confronti del suo ex presidente, Massimo Moratti, in occasione del suo passaggio alla Juventus.

Paola Giudici