Per gli errori in zona gol il rumeno divenne la stella di un famoso programma comico. Raducioiu girò mezza Europa; in Italia vestì ben quattro casacche!

Florin Raducioiu

Raducioiu (foto rossonerosempre.com)

Poteva essere un attore di successo qui in Italia, soprattutto se consideriamo che la televisione di casa nostra sforna come il pane lavori come fiction, serie poliziesche, pellicole di seconda mano o telenovele dalla trama scontatissima. Ormai, ed è una triste realtà, il talento nella recitazione è un aspetto secondario: l’essenziale è avere un bel corpo e un bel viso, sia per gli uomini che per le donne… E il nostro Raducioiu aveva di certo le carte in regola per sfondare. In Romania le ragazzine stravedevano per lui: bello, biondo e con quell’aria da giovane rampante che non guasta mai.

Il guaio fu che quello di diventare attore, o magari modello, era un progetto che non gli passò mai per l’anticamera del cervello. La sua passione era il calcio e fece di tutto per diventare professionista, togliendosi peraltro non poche soddisfazioni. Passò alla storia non per le vittorie, ma per l’incredibile attitudine a sbagliare dei gol già fatti. Ed, essendo una prima punta, la beffa era doppia…

Florin Valeriu Raducioiu nacque a Bucarest il 17 marzo del 1970 e si abituò molto presto ad una carriera da centravanti itinerante: fin da giovanissimo, infatti, cercò fortuna all’estero e portando in dote una buona gavetta nelle giovanili della Dinamo Bucarest. Il curriculum di Raducioiu è in effetti zeppo come un panettone farcito: ha giocato in Inghilterra, Francia, Spagna, Germania e Italia. Alcune esperienze brevi e poco soddisfacenti, altre più lunghe e interessanti; un dato certo è che, comunque, in ognuno di questi campionati è riuscito ad andare a segno almeno una volta. Un piccolo record che non deve comunque passare in secondo piano, visto che pochissimi possono vantare di averlo.


Raducioiu era bravissimo nel trovare gli spazi giusti in area di rigore, era abile nello scatto e anche piuttosto veloce. Insomma, metteva bene in pratica la prima parte del vocabolario del bomber di razza: purtroppo andava in tilt quando doveva concludere, non mettendo a frutto i suoi sforzi e quelli dei compagni. In altre parole, tramutare il tutto in gol diventava un lavoro difficilissimo e proibitivo. Per ogni pallone messo in rete, Florin ne sbagliava 10: qualcuno addirittura clamoroso…

Il meglio, anzi il peggio, di questa sua inclinazione si manifestò proprio in Italia dove firmò molti contratti onerosi che gli servirono soprattutto per consolarsi dalle sue innumerevoli nefandezze sottoporta. Raducioiu giocò da noi col Bari, col Verona, col Brescia (a più riprese) e addirittura col Milan di Berlusconi! E in ognuna di queste squadre, giusto per dignità professionale, si adoperò nel disseminare le sue papere davanti ai portieri. Eravamo nei primi anni novanta e il famoso trio comico della Gialappa’s Band spopolava in televisione col programma “Mai dire gol”. Fra le varie rubriche, tutte spassose e irriverenti, c’era anche il premio speciale per il peggior attaccante di tutta la serie A. Ebbene, il signor Raducioiu da Bucarest divenne quasi il simbolo supremo dell’errore, l’uomo copertina dei lisci e delle topiche. Certo, non era il solo ed era in buona compagnia, ma la sua presenza costante in questa bizzarra classifica lo rese paradossalmente più famoso di tanti suoi colleghi.

Eppure qualche raro momento di gloria l’ha vissuto anche lui; quando passò al Milan vinse la Supercoppa italiana del 1993 e soprattutto il binomio campionato-Coppa Campioni del 1994, con Fabio Capello in panchina e con compagni di fama internazionale come Maldini, Savicevic e Albertini. Titoli che vanno a far compagnia al campionato rumeno (1990) e alle due Coppe nazionali (1986 e 1990) che conquistò durante la sua lunga militanza con la Dinamo Bucarest. Dobbiamo doverosamente ricordare, però, che Raducioiu nel Milan collezionò pochissime presenze, sia per motivi tecnici sia per la concorrenza spietata della rosa del club milanese. Fu una seccatura per tutti, forse anche per gli amici della Gialappa: il povero Florian, con poche apparizioni sul rettangolo verde, aveva poche occasioni anche per rimpinguare il suo repertorio di errori e papere in zona-gol…


Scherzi a parte Raducioiu può comunque ritenersi soddisfatto della sua carriera, soprattutto se facciamo riferimento alle sue gesta in nazionale. Con la Romania, infatti, ha realizzato 21 reti in 40 partite. Ha partecipato alla fase finale dei Mondiali nel 1990 (3 presenze) e nel 1994, risultando fondamentale proprio nell’edizione americana: 4 partite e 4 gol! Una media invidiabile, quasi anomala per un tipo come lui. Per la cronaca la Romania raggiunse i quarti di finale, cedendo solo ai rigori con la Svezia. Dopo l’addio al calcio, Raducioiu ha provato la carriera di direttore sportivo e quella di allenatore, ma finora con risultati scadenti. Una curiosità: anche il programma Mai dire Gol è uscito di scena insieme a lui… Solo una coincidenza?

Lucio Iaccarino