Propatria-Milan sospesa dopo reiterati cori razzisti; Prince Boateng scaglia la palla contro i tifosi locali, si toglie la maglia e se ne va, Ambrosini ritira la squadra; le dichiarazioni del post gara.

Prince Boateng a Busto Arsizio (foto dal web)

Prince Boateng a Busto Arsizio (foto dal web)

Pomeriggio impegnativo a Busto Arsizio: una tranquilla amichevole tra i rossoneri milanisti, il cui ritiro di Milanello dista pochi chilometri e la gloriosa Società bustocca della ProPatria si trasforma in una giornata razzista. Mai una partita è stata sospesa per ululati a sfondo razzista. Succede nella ex Manchester d’ Italia, sede fino a qualche anno fa di un laborioso distretto industriale. La notizia è ripresa in campo internazionale dal WASHINGTON POST .

I FATTI – Dopo una ventina di minuti tra ProPatria-Milan sullo 0-0, a seguito di reiterati cori razzisti all’indirizzo dei giocatori di colore del Milan Boateng, Muntari, Niang, Emanuelson, provenienti dal settore locale ( si stanno accertando e identificando i responsabili dei cori che non appartengono solo ai supporter abitualmente presenti allo Stadio nelle partite domenicali, al momento sono stati identificati da parte della Questura di Busto Arsizio almeno 10 ultras, le indagini proseguono e si ipotizzano denunce per offese a sfondo razziale, e al consueto provvedimenti amministrativi DASPO.

Nella serata trapela dagli uffici della Questura che tutti i tifosi nella parte dello Stadio suddetto sono stati identificati) l’arbitro il Sig. Benassi di Bologna non riesce a intervenire e Kevin Prince Boateng, in possesso di palla, la scaglia in direzione del settore incriminato e se ne va dal campo tirandosi fuori la maglia. Dopo pochi istanti Ambrosini, il Capitano, ritira la squadra dal campo. Si cerca negli spogliatoi un negoziato anche grazie alla Questura locale per la prosecuzione della gara ma non si arriva a nulla. Nel post gara arrivano le DICHIARAZIONI fuori e dentro la Sala Stampa dello Stadio Carlo Speroni.

Ambrosini:  “Sin dall’inizio eravamo infastiditi, bisognava gestire questa situazione in modo differente. Occorreva dare un segnale forte, ci dispiace che per pochi ci hanno rimesso in tanti. Ci impegniamo a tornare qui al più presto”.

Allegri: “ Bisogna smetterla con questi cori incivili. I bambini e le famiglie erano qui per godersi la splendida giornata di sport e di sole visto che era una bella giornata. Speriamo di aver dato un segnale che abbia seguito, qualora atti del genere dovessero ripetersi in qualsiasi Campionato. Ci dispiace per i giocatori della ProPatria e per la Società”.


Non si fanno attendere le dichiarazioni del 1° cittadino della Città bustocca (PdL) Gigi Farioli: “Questa Città non può essere rappresentata da quattro stupidi che fischiano; il resto della tifoseria ha fischiato loro. Boateng non doveva reagire in questo modo, la sua reazione è impropria, doveva attirare l’attenzione dell’arbitro che a sua volta, avrebbe dovuto fermare subito la partita al primo coro razzista. Busto Arsizio è Città democratica e non razzista, il 99% dei tifosi tigrotti è contrario agli insulti razzisti; io condanno quei tifosi che fanno cori razzisti“.

Il Patron della Pro Patria Pietro Vavassori è molto tirato e teso: “Questa gente non tifa Propatria, le forze dell’ordine devono fare il necessario per identificarli”. Poi aggiunge: “Non sono solo tifosi della Propatria. Sono disposto a chiudere quel settore, tengo solo i tifosi buoni”.

Seguono ovviamente le dichiarazioni del Presidente della Lega Pro Mario Macalli fresco di rielezione: ”Atto gravissimo, non si può far finta di niente. Gli autori dei cori razzisti vanno presi uno a uno e condannati; seguiremo legalmente la situazione, ci costituiremo parte civile.“

Dopo qualche ora Boateng twitta: “Una vergogna”. Non si fa attendere neanche la dichiarazione del Presidente FIGC Abete: “Esprimo lo sdegno per questi fatti, rovinata una festa di sport. Anche il Patron rossonero Silvio Berlusconi interviene sui cori razzisti: “ E’ stato episodio inqualificabile, giusto lasciare il campo, non si può far finta di niente. Tolleranza zero le partite vanno sospese subito”.

 

Zaffaroni Fabio