Alessandro Moggi: “Ho anche pensato di poter cambiare lavoro”
La Gea World è tornata a sette anni di distanza dall’inchiesta e riparte da un cambiamento radicale ma non sostanziale, niente più contrattualistica sportiva bensi eventi e marketing senza tralasciare la gestione dei diritti di immagine.
Ha le idee chiare Alessandro Moggi che, dopo la presentazione del nuovo corso della Gea World svoltosi a Milano con la partecipazione di personaggi come Galliani, Marotta, Preziosi, Leonardi, Pradè, Agnelli ed Allegri, si presta fermamente all’idea di voler cambiare rotta: “Siamo ancor più ambizioni. L’intenzione è quella di voler costruire qualcosa e non distruggere. Preferiamo dichiararci apolitici e non facciamo distinzioni di casacche sportive.”
Ed è lo stesso Moggi Jr, intervenuto su SkyTg24, a parlare di passato, presente e perchè no futuro:
“Sono stato inibito per 23 mesi, periodo in cui non ho potuto svolgere la mia professione ma nonostante ciò ho notato tanta stima nei miei confronti da parte di alcuni miei ex assistiti ed addetti ai lavori, e questo mi ha permesso di andare avanti.”
Nonostante la bufera creatasi negli anni precedenti per le vicende assai note, Alessandro non ha sassolini particolarmente scomodi da volersi togliere dalla scarpa:
“Quando nel 2006 accaddero i noti fatti, ho pensato di dover cambiare lavoro ma il fatto stesso di riscuotere dai miei calciatori una stima incondizionata ha fatto sì che in me crescesse la forza di continuare. Se sono qui lo devo anche ai miei calciatori”. Piccola parentesi personale del presidente della nuova Gea World riguardo le feroci polemiche arbitrali che stanno tenendo banco attualmente: “Circa un anno fa mi sono trovato, una notte, a rivedere una vecchia trasmissione di Biscardi essendo sveglio per mancanza di sonno. Ebbene trent’anni fa si parlava di arbitri, tifosi, stadi. Il calcio non era cambiato all’epoca, con calciopoli e nemmeno adesso. E’ una visione sbagliata che fa male al calcio italiano; nel mondo quando gli arbitri durante una partita sbagliano finisce tutto al triplice fischio finale, dopo non si parla di arbitri”.
Intanto l’Agenzia ANSA fa sapere che sono state eseguite perquisizioni dalla Guardia di Finanza nelle abitazioni di Alessandro Moggi e di Alejandro Mazzoni, procuratore argentino di calciatori tra cui l’ex attaccante del Napoli el pocho Lavezzi; perquisizioni disposte dalla magistratura della procura di Napoli e coordinate del procuratore aggiunto Giovanni Melillo per l’ ipotesi di frode fiscale. L’attenzione degli inquirenti, che lo scorso anno acquisirono documenti presso le sedi della Federcalcio e del Napoli, è concentrata su alcuni contratti per i quali si ipotizza pagamenti irregolari effettuati all’ estero. L’indagine riguarderebbe operazioni fatte da diverse società calcistiche.
Mario Miccio