“Spillo” è stato un cannoniere di razza per molti club, ma le gioie maggiori sono quelle con Inter e nazionale! Campione del mondo nel 1982, in gol con la Germania Ovest!

Altobelli

Spillo Altobelli (foto testedicalcio.it)

Se un romanziere dovesse riassumere una sua opere in poche righe, sceglierebbe l’evento simbolo e ci ruoterebbe intorno. Così, per il campione preso stavolta in considerazione, ci focalizziamo in una data: 11 novembre 1979. Stadio San Siro di Milano: l’Inter stravince in campionato contro l’odiata Juventus con un roboante 4-0! Una vittoria grandiosa che riempie d’orgoglio il popolo nerazzurro e che consacra Alessandro Altobelli detto Spillo, autore di una poderosa tripletta! Quell’anno il bomber si consacrò e il club di Milano conquistò lo Scudetto numero 12 della sua storia! La formazione tipo di mister Bersellini era la seguente: Bordon in porta, Beppe Baresi e Oriali terzini, Bini libero, Mozzini stopper in alternanza con Canuti, Caso, Marini e Beccalossi a centrocampo, Pasinato e Muraro sulle fasce, Spillo come centravanti di riferimento…

Alessandro Altobelli nacque a Sonnino, in provincia di Latina, il 28 novembre 1955. Cominciò a fare sul serio in serie C con la maglia del Latina, poi passò in serie B col Brescia, squadra in cui rimase dal 1974 al 1977, cominciando a farsi notare dai tecnici e dagli osservatori dei club più titolati. Agile, veloce, fortissimo di testa, ambidestro, dotato di eccellenti qualità tecniche e tattiche, sempre lucido sotto rete e padrone della situazione anche nei casi più difficili, entrò nella grande famiglia dell’Internazionale nell’estate del 1977. Altobelli divenne nel tempo una bandiera e un punto fermo della compagine lombarda, disputando la bellezza di 11 campionati e marcando in totale 317 presenze e 128 gol!

Senza dubbio questa lunga militanza nella società milanese rappresenta il momento centrale della sua parabola calcistica, e non solo per il tricolore con cui abbiamo iniziato il nostro racconto. In quel 1979-80 l’allenatore Bersellini riuscì a sfruttare al massimo il rendimento di tutti gli atleti a disposizione, giovani non particolarmente noti ma capaci di esprimere un gioco molto proficuo e redditizio. Altobelli, al centro della linea offensiva, si rilevò proprio in quelle occasioni una punta di alto livello, mettendo in rete 15 gol! Al suo fianco Muraro si impose con veloci contropiedi e, dietro, Marini teneva la zona centrale del campo permettendo all’estroso fantasista Beccalossi di inventare o rifinire assist.


Sempre definito atipico come centravanti, Spillo si mise in evidenza per opportunismo, capacità di sfruttare i suoi centimetri, abilità nei minimi movimenti in area e l’eccellente gioco di squadra. Come logica conseguenza, divenne un cannoniere storico della Nazionale italiana: dal suo esordio in maglia azzurra nel 1980 all’ultima apparizione nel 1988, collezionò 61 presenze con 25 gol (meglio di lui soltanto Riva, Meazza, Baggio e Del Piero). Si laureò campione del mondo nel 1982 in Spagna, dimostrando anche buona capacità di adattamento giocando in un ruolo diverso, quello di punta esterna. Nessuno può di certo dimenticare il terzo gol nella finale con la Germania Ovest.

Nel 1988 Altobelli passò alla Juventus, proprio nella stagione in cui l’Inter dopo nove anni tornava a vincere uno Scudetto. Giunto a fine carriera, militò ancora una stagione in serie B nel Brescia, squadra che l’aveva visto muovere i primi passi da grande calciatore quindici anni prima. L’ambiente più a misura d’uomo della città di provincia si rilevò adatto alla personalità di Spillo che, trasferitosi definitivamente a Brescia, rimase all’interno della società calcistica ricoprendo vari ruoli dirigenziali e spingendosi, successivamente, ad occupare persino le sedie del consiglio comunale in qualità di assessore.

Lucio Iaccarino