Recenti indiscrezioni di mercato vedono la squadra della diga vicina a riportare a casa un ex beniamino dei tifosi e di tutto l’ambiente clivense. Sarà fumata bianca?

Gelson Fernades in azione con la casacca della nazionale Svizzera (foto della rete)

Gelson Fernades in azione con la casacca della nazionale Svizzera (foto della rete)

A volte ritornano. Gelson Fernandes e il Chievo Verona potrebbero presto riabbracciarsi. Legato da un contratto in scadenza nel 2016 con lo Sporting Lisbona, il centrocampista svizzero ha già vestito la casacca gialloblu nell’annata 2010/2011. Dall’addio al Chievo Verona però, il calciatore ha avuto un rendimento molto altalenante, palesato anche nell’ultima stagione nella quale i portoghesi l’hanno prestato agli svizzeri del Sion. Per questo, il ragazzo accetterebbe di buon grado un ritorno nel nostro campionato, per rilanciarsi, rimettersi in gioco ad alti livelli e tornare il Fernandes dei “vecchi tempi”: un”tuttocampista” che aveva abituato assai bene l’ambiente clivense.


Il ragazzo classe ’86 sarebbe infatti utilissimo alla causa Chievo: motorino inesauribile ed instancabile che pressa e corre a tutto campo, grande interditore dotato anche di buona fisicità, senso tattico e discreti piedi. Durante la sua esperienza in Italia non aveva mai sfigurato. Anzi: dava quantità e qualità alle manovre, si sdoppiava in tutte le fasi gioco e non disdegnava nemmeno l’inserimento offensivo alla ricerca del gol (furono due le sue marcature in serie A). Parliamo quindi di un centrocampista totale che ha solo bisogno di ritrovarsi. Un “rullo compressore” che in una “mediana operaia” come quella gialloblu troverà sicuramente il modo di ritagliarsi i suoi spazi.

Ora la palla passa alla dirigenza clivense. Gelson ha le motivazioni giuste per tornare, apportare il suo contributo e rilanciarsi, i costi dell’operazione dovrebbero essere contenuti e l’ambiente gradirebbe assai il suo ritorno. Insomma: questione di tempo, mancano pochi dettagli, e poi i tifosi gialloblu riabbracceranno il loro “cavallo di ritorno”.

 

Nicola Ledri