Mancano pochi giorni alla chiusura ufficiale della sessione estiva del calciomercato. In casa Chievo ci saranno ulteriori sorprese?

Richmond Boakye in azione con la casacca della Juventus (foto della rete)

Richmond Boakye in azione con la casacca della Juventus (foto della rete)

Eccoci ai “botti” di fine mercato. Mancano infatti pochi giorni alla chiusura del calciomercato, poche ore nelle quali le varie società lavorano alacremente per ultimare le rose e soddisfare i palati, giustamente esigenti, dei propri allenatori. Aggiustare si, ma è indubbio che ricercatissimo è anche il colpo al effetto, la classica occasione di mercato last-minute che esalta il tifoso sognatore e ridimensiona, spesso, le opinioni sulla condotta dell’intera sessione di mercato appena archiviatasi. Il Ds Sartori sta lavorando in entrambe le direzioni. Ecco i nuovi nomi emersi nelle ultime ore in casa Chievo Verona.

Nel mirino un altro difensore per completare il pacchetto arretrato: in auge il nome di Bruno Uvini, giovane brasiliano chiuso a Napoli (alla fine si chiuderà con un prestito con diritto di riscatto); occhio inoltre a due outsider dall’estero: il croato classe ’89 dell’Hajduk Spalato Goran Milovic e ad Henrique Sereno, portoghese classe ’85 in uscita dal Porto.

Per esaltare il modulo di Sannino manca ancora un esterno di centrocampo e le ultime indiscrezioni parlano di una trattativa in discesa per il laterale destro del San Lorenzo Julio Buffarini, classe ’88, dalla fisicità non esaltante, ma agile, veloce, tecnico e brevilineo. La classica ala offensiva argentina che al momento, visto il mancato ingaggio di Franco Brienza, servirebbe come il pane.


Ed eccoci al probabile colpo ad effetto. Per il reparto offensivo, saltata quasi definitivamente la pista Calaiò, due sono i nomi ad oggi più papabili: il talento colombiano classe ’93 Jhon Cordoba (in patria già ribattezzato come il “nuovo” Jackson Martinez) e Richmond Boakye, enfaint prodige, anch’egli ventenne, a metà tra Juventus e Genoa. Ci teniamo comunque a non illudere nessuno. Per motivi diversi (costi e concorrenza su tutti), entrambe le piste rimangono tortuose e complicate. Servirà innanzitutto un notevole esborso economico e secondariamente una buona dose di incoscienza e rischio da parte della dirigenza. Ingredienti necessari questi per chiudere il mercato con l’effetto speciale, quel “botto” a sorpresa che accende il tifoso, la piazza e, perché no, un domani esalterà anche le casse societarie.

 

Nicola Ledri