I bianconeri di Conte, senza brillare, battono in casa i danesi grazie alla tripletta di Vidal e salgono momentaneamente al secondo posto del girone alle spalle del Real Madrid.

Vidal

Vidal, autore della tripletta decisiva (dalla rete)

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. I tre punti erano obbligatori per alimentare le speranze di qualificazione agli ottavi di Champions e tre punti sono arrivati. Non che sia stata una bellissima Juve, ma per stasera sono stati sufficienti cinismo e praticità. Mezz’ora soporifera poi un rigore (netto per fallo di mani in area) trasformato da Vidal portava la Juve in vantaggio. Dopo l’intervallo Mellberg (un ex) faceva in mischia 1 a 1, prima che lo stesso Vidal con un uno-due fulmineo regolasse la pratica Copenaghen.

La Juve si giocherà il passaggio del turno in casa del Galatasaray, stasera uscito sconfitto dal Bernabeu di Madrid. Per staccare il pass per gli ottavi basterà un pareggio.

Queste le pagelle degli uomini di Conte:

BUFFON 6:  viene solleticato solo quando deve raccogliere il pallone del momentaneo pari nel suo sacco. Sin lì inoperoso.

CACERES 6: non ha i kg di quell’omone chiamato Barzagli, ma è reattivo come una molla. Basta e avanza, dalle sue parti non si passa.

BONUCCI 6.5: esce palla al piede con disinvoltura. Sradica in bello stile qualche pallone dai piedi degli avversari.

CHIELLINI 6: si fionda su ogni palla vagante, spazza se c’è sa spazzare, scivola se c’è da entrare in tackle. E se c’è da impostare? Giorgio ci prova ma non è suo compito. Forse leggermente molle in occasione del pareggio dell’ex compagno Mellberg.

PADOIN 5.5: come se un talentino della 125 corresse in MotoGp a fianco dei totem Rossi, Lorenzo, Pedrosa o Marquez. La Champions è la Champions e l’esterno non ha la ‘moto’ per eccellere. Comunque combattivo. (dal 69′ MARCHISIO 6)

VIDAL 7: a proposito di Motomondiale, il cileno è in una di quelle serate nelle quali spinge come una 125, lui che possiede i cilindri per correre in altre categorie. Poi però segna con freddezza due rigori e prende l’ascensore per schiacciare in rete un cross di Pogba. Fosse andato ‘a manetta’, cos’altro avrebbe combinato? (dall’83’ OGBONNA sv)


PIRLO 6.5: nel primo tempo è il più ispirato della mediana. Udita qualche ‘stonatura’ di troppo da parte dei suoi colleghi, prende in mano le redini dell’orchestra in qualità di primo violino. Dopo l’intervallo cala un po’ perdendo qualche pallone di troppo. Su punizione stavolta non graffia.

POGBA 6: nella mediana bianconera il sindaco Conte delibera la serata delle targhe alterne. Se Vidal circola con la moto solo a tratti, il Polpo Paul gira 90 minuti in bicicletta. Però disegna l’assist del terzo gol che chiude i giochi.

ASAMOAH 6: in Serie A ha la patente per guidare sull’out sinistro, lui che è non è un’ala ma un intermedio, per chi se ne fosse dimenticato. In Champions non ha ancora la padronanza per agire ‘a tutta birra’ sull’esterno, probabilmente è rimasto ancora al…foglio rosa!

TEVEZ 5.5: non riesce a rompere il digiuno di gol in Europa che dura da anni. L’impegno non manca mai, è la lucidità che stavolta lo frega. Da un top player come lui in campo internazionale ci si aspetta qualcosa in più. (dall’80 VUCINIC sv)

LLORENTE 6.5: un po’ morbido quando va a saltare nella propria area (sta di fatto che ci scappa il gol del pari), si fa valere nelle sponde. Al 15′ della seconda frazione quando trova lo spunto a pochi metri da Wiland viene atterrato da Mellberg. E’ il secondo rigore di giornata che fa svoltare il match. Quindi è decisivo (nel bene) anche stavolta. Sembrava un pacco ed invece è un acquisto azzeccatissimo

 

Questi invece i voti dei danesi:

Wiland 6; Jacobsen 5, Sigurdsson 5.5, Mellberg 6, Bengtsson 5.5; Gislason 5.5, Delaney 5.5 (dal 76′ Amankwaa sv) , Claudemir 6, Bolanos 5.5 (dal 61′ Kristensen), Toutouh 6; Jorgensen 6.

Lorenzo Attorresi