La manifestazione, alla sua terza edizione, sta prendendo sempre più piede. Usciranno fuori i campioni del futuro?

UEFA Youth League (foto dalla rete)

UEFA Youth League (foto dalla rete)

La Champions League raddoppia! Letteralmente. Da quest’anno, infatti, mentre i grandi campioni del calcio internazionale competono per il trono d’Europa, in parallelo i campioni del domani iniziano a far pratica e provare l’emozione della Champions. È alla sua prima edizione la UEFA Youth League, una Champions League per under-19.

Il progetto era in cantiere da tempo e, come sempre in questi casi, ha avuto bisogno di prove non ufficiali per prender piede. Il primo passo lo fece circa tre anni fa il direttore sportivo del club londinese Brentford F.C., Mark Warburton, che ideò un torneo internazionale cui si accedeva tramite invito: il NextGen Series. Un altro tra i principali promotori del torneo, l’allenatore delle giovanili dei Celtic Glasgow Chris McCart, spiegò che «il nostro scopo è quello di cercare di sviluppare giocatori di Champions League che siano esposti alle stesse pressioni ed alle stesse sensazioni di quelli della prima squadra. Siamo fiduciosi i giocatori acquisiranno esperienza che sarà di vitale importanza per loro in termini di stile di gioco ed abitudine ai viaggi. Siamo inoltre in grado di offrire ai giocatori l’opportunità di giocare contro squadre del calibro di Barcellona e Manchester City in grandi palcoscenici e grandi stadi»

La prima edizione della NextGen Series prese il via il 17 Agosto 2011 con sedici squadre invitate, tra cui l’Inter di Andrea Stramaccioni, che il 25 Marzo dell’anno successivo (poco prima che l’allenatore romano fosse chiamato a guidare la prima squadra) si laureò campione battendo ai rigori l’Ajax . Vista la buona riuscita dell’esperimento (non riconosciuto dalla UEFA), l’anno successivo il torneo fu allargato a 24 squadre (tra cui la Juventus, che si fermò ai Quarti di Finale, mentre l’Inter, campione in carica, non superò gli Ottavi), in una edizione dominata dalle inglesi, con tre squadre su quattro in Semifinale e Finale tutta british: il 1º Aprile scorso al “Giuseppe Sinigaglia” di Como l’Aston Villa superò il Chelsea 2-0.

Nei suoi due anni di vita, la NextGen ha messo in luce grandi talenti che oggi stanno iniziando a trovar spazio in prima squadra, come Viktor Fischer dell’Ajax (capocannoniere della prima edizione), Samuele Longo dell’Inter (oggi in prestito al Verona), Jean Marie Dongou e Sandro Ramírez del Barcellona, il portoghese Bruma (allora allo Sporting Lisbona, oggi al Galatasaray), Denis Suárez e Marcos Lopes del Manchester City, Hervin Ongenda del PSG, Serge Gnarby dell’Arsenal, oltre ai tanti promettenti giovani dell’Accademy del Tottenham.

È stata questa la fase embrionale della competizione attuale. La UEFA ha preso appunti sulla NextGen e sul suo corrispettivo sudamericano (la U-20 Copa Libertadores, vinta nel 2011 dall’Universitario de Deportes peruviano e nel 2012 dal River Plate) e lo scorso autunno ha ufficializzato la nascita della UEFA Youth League. Platini punta molto su questa nuova idea, allo scopo di far crescere i campioni del futuro e di generare ingressi da dedicare ai settori giovanili. Il format del torneo ricalca in tutto e per tutto quello della Champions League dei grandi, con 32 partecipanti distribuite in 8 gironi da 4 squadre (esattamente gli stessi della Champions League), di cui le prime due si qualificheranno alla fase ad eliminazione diretta; l’unica differenza è che Ottavi, Quarti e Semifinali si disputeranno in gara unica.


Il marcato parallelismo con la competizione dei grandi è un modo per tagliare costi sulle trasferte, facendo viaggiare giovani e professionisti insieme. L’obiettivo ovvio, come già ampiamente sottolineato, è quello di promuovere la crescita dei campioni del futuro: «Abbiamo creato una competizione in cui i giovani possano essere impegnati in gare internazionali di alto livello. E questo permetterà di dare un’opportunità di crescita e grande esperienza, non soltanto per i giocatori: la UEFA avrà il controllo organizzativo di tutte le partite, e anche agli arbitri saranno scelti su scala internazionale», dichiarò il presidente della UEFA quando il tutto fu ufficializzato.

Giunta alla quarta giornata della fase a gironi, la Youth League sta avendo il successo sperato. Match entusiasmanti, tanti gol, attenzione mediatica. Due settimane fa ci fu una debacle italiana, col Napoli che perse a Marsiglia e Milan e Juve spazzate via da Barcellona e Real Madrid con un doppio 2-6. I rossoneri guidati dal classe ’95 Bryan Cristante in campo e da Pippo Inzaghi in panchina si stanno comunque qualificando. Tra i grandi protagonisti si stan mettendo in evidenza il bomber colombiano dei blancos Juanjo Narváez, spesso mandato in gol dal numero 10 Enzo Fernández, primogenito di Zinedine Zidane. Nel City guidato da Patrick Vieira, invece, spicca Marcos Lopes e nel Chelsea il difensore olandese Nathan Aké. E Gnarby, Sanabria (Barcellona), Vido (del Milan, già protagonista nel Mondiale U-17 ancora in corso), André Silva (Porto). Tutti nomi di cui probabilmente sentiremo parlare molto nei prossimi anni.

Mario Cipriano