Radar accesi su uno dei giovani più promettenti dell’intero panorama calcistico mondiale. Un centrocampista centrale dal futuro più che assicurato. Scopriamo di chi si tratta.
Questione di genialità, di dote che si palesa in geometrie calcistiche. Il “professionista” a cui ci stiamo riferendo risponde al nome di Jack Wilshere. Se non fosse stato per qualche infortunio di troppo (lo scorso anno ha praticamente saltato l’intera annata per problemi al ginocchio), il centrocampista classe ’92 si sarebbe già potuto affermare, ad oggi, come uno dei migliori interpreti del ruolo in Europa. Il destino, però, ha spesso voltato le spalle al calciatore. Ma Wilshere, consapevole del suo enorme talento, si è saputo sempre rialzare e da quest’anno sta mettendo in mostra quella classe che tutti gli addossarono fin dai suoi primi calci al pallone. Sullo sfondo, la nazionale inglese e soprattutto il suo club, l’Arsenal, gongolano.
Wilshere è un centrocampista centrale dalle immense qualità tecniche. E’ abilissimo in fase di impostazione: dà ordine, tempistiche giuste e geometrie precise alle manovre dei suoi, ma si sa destreggiare egregiamente anche nelle conclusioni dalla distanza, negli inserimenti senza palla e in zona gol. Una visione di gioco periferica, a 360 gradi, e un notevole rigore tecnico-tattico ne fanno il perno del centrocampo dei Gunners, la “mente pensante” dai cui piedi educati si sviluppa tutto il gioco. Parliamo di un regista, verissimo. Però spesso il ragazzo viene schierato più avanti, quasi sulla linea della trequarti. E’ in quella posizione che, forse, dà il meglio di se: quando si trova nei pressi dell’area avversaria, alza la testa e cerca di aprire le ermetiche difese avversarie con giocate illuminanti, con assistenze che, di solito, riescono a pochi.
Qualche limite questo calciatore ce l’ha: dovrebbe soprattutto migliorare da un punto di vista fisico e atletico ed affinare una corporatura ad oggi forse troppo esile per un calcio “maschio” come quello britannico; inoltre va ammesso che un po’ più di sostegno dalla “dea bendata”, per il futuro, di certo non gli guasterebbe. Qualora non dovesse essere più attanagliato da malanni fisici, siamo sicuri che questo “craque” 21enne ha tutte le carte in regola per affermarsi come uno dei migliori interpreti al mondo nel suo così delicato ruolo.
Gli inglesi quindi posso star tranquilli: il futuro della loro mediana è in buone mani, o meglio, in buoni piedi. Il geometra dell’Arsenal ha studiato abbastanza ed è pronto a mettersi definitivamente in moto: un po’ Steven Gerrard e un po’ Frank Lampard, ma forse, più semplicemente, Jack Wilshere.
Nicola Ledri