I partenopei hanno un’ampia rosa di calciatori ma si susseguono voci di nuovi arrivi. Sono realmente necessari?

Il neo acquisto azzurro Jorginho

Il neo acquisto azzurro Jorginho

Il Napoli targato Benítez quest’anno sta disputando una buona stagione. È terzo in Serie A, gioca bene e, nonostante il calo che è costato la perdita di contatto dalla testa, non è mai sceso dal podio. Ha retto l’urto delle grandi d’Europa nella fase a gironi di Champions League e, pur eliminato, ha guadagnato una credibilità che altre (Milan e Juventus, ma anche Roma e Inter, Udinese e Lazio) stan perdendo stagione dopo stagione.

Benítez ha proposto le sue idee senza paura, guadagnandosi la stima e la simpatia di tutto l’ambiente; il mercato estivo ha dato i frutti sperati, Higuaín ha già sostituito Cavani nel cuore degli appassionati tifosi partenopei, Albiol ha dimostrato il perché continuasse ad andare in nazionale nonostante non giocasse nel Real Madrid, Callejón si sta rivelando una gran bella sorpresa; il presidente è contento, i tifosi son contenti, i risultati accompagnano in una ottica di crescita istituzionale. Nonostante ciò, il Napoli è perennemente sul mercato alla ricerca di nuovi calciatori…

Ad inizio stagione, il tecnico spagnolo aveva a disposizione una rosa di 24 calciatori: 3 portieri, 9 difensori, 5 centrocampisti, 5 tra ali, mezze punte e seconde punte, 2 centravanti. In Gennaio sono già arrivati due rinforzi: il veterano terzino francese Reveillere per sopperire ai gravi infortuni di Mesto e Zuniga; il giovane brasiliano Jorginho per riempire un vuoto strutturale nel mosaico partenopeo, mancante di un centrocampista capace di impostare l’azione. E poi ci sono tanti ragazzi in prestito o in comproprietà, alcuni di valore, come l’argentino Fideleff ed il cileno Vargas, appena ceduto – sempre con la formula del prestito – al Valencia, o i primavera Dezi, Sepe, Maiello, Ciano e Roberto Insigne (fratello minore di Lorenzo). Senza dimenticare i giovani che tanto bene stan facendo in Youth League, Tutino in primis.


Nonostante ciò, le voci di mercato si rincorrono. E spesso non son solo voci: Gonalons, Nainggolan e Bastos, con questi ultimi alla fine andati entrambi alla Roma, erano obbiettivi reali del club. Si parla da tempo di Kolarov, Morata, Skrtel e Agger, ultimamente anche di M’Vila e Vermaalen. Ed è illogico. Detto che smuovere Kolarov dal Manchester City è praticamente impossibile per il Napoli, ma perché prendere un altro terzino se in squadra ce ne sono già cinque? Perché un nuovo centrocampista centrale se il reparto è ampiamente coperto da Inler, Behrami, Dzemaili e Jorginho (senza dimenticare il giovane Bariti ed il croato Radošević già in rosa, più Gargano, Cigarini e Donadel che sono via per prestito o comproprietà)? A che pro prendere un nuovo difensore quando il reparto è già overbooking al punto che si attende a breve la cessione di capitan Cannavaro? E come collocare un centravanti avido di minuti come Morata tra Higuaín e Zapata?

Tutte domande che i tifosi partenopei non sembrano porsi, forse inebriati dal rientro nel grande calcio della loro squadra. Una squadra che, però, ha già una rosa ampia, piena zeppa di stranieri (20 su 26), con solo tre elementi del settore giovanile (il partente Cannavaro, il quasi inutilizzato Bariti e la speranza Insigne), un settore giovanile che meriterebbe ben altre attenzioni.

Mario Cipriano