Continuano le disavventure dell’ex milanista tornato in Brasile lo scorso anno.

Alexandre Pato

Alexandre Pato

C’era una volta un campione che faceva sognare Milano e i suoi tifosi e ora, invece, fa dannare anche i brasiliani. Non, non si parla di Adriano, anche se non siamo poi così lontani.
Alexandre Pato spera di non far la fine dell’ex-Imperatore. Non la farà. Pato non ha problemi di alcolismo, non frequenta ambienti pericolosi né ha amicizie poco raccomandabili. Però, come il suo connazionale appena licenziato dall’Atletico Paranaense ancora prima di fare un allenamento ( appunto, il problema è che non si è presentato al primo allenamento), Pato è in crisi buia. E sprofonda ogni giorno di più.

In questi giorni ha cambiato maglia, passando dal Corinthians al Sao Paulo in prestito fino a fine 2015. Soluzione voluta dal Corinthians, deluso dalle prestazioni dell’attaccante costato 15 milioni di Euro appena un anno fa. Soluzione voluta ed affrettata dal ragazzo, dopo che la settimana scorsa alcuni esagitati sostenitori del “Timao” avevano invaso il campo di allenamento minacciando i calciatori.


Eppure questo è lo stesso calciatore che diciassettenne segnò in un Mondiale per club, lo stesso che fece fugacemente innamorare i tifosi del Milan, lo stesso che portò Ancelotti – uno che ha allenato gente come Crespo, Trezeguet, Inzaghi, Shevchenko – a dire che è un attaccante da 50 gol a stagione (prima che Messi e Cristiano Ronaldo facessero sembrar 50 gol a stagione pochi), lo stesso che a fine 2009 mise in ginocchio il “Santiago Bernabéu”. Di quel Pato oggi resta forse solo la faccia da cartone animato. Poco più. Non i gol, che arrivano col contagocce anche perché non è che giochi molto, afflitto come sempre da infortuni muscolari o da infortuni immaginari.

Chiusa l’esperienza al Milan con la cessione dello scorso anno e con la rottura del rapporto sentimentale con Barbara Berlusconi, il campioncino per cui meno di cinque anni fa il Chelsea offrì 70 milioni di Euro tenta l’ennesimo rilancio. Al Sao Paulo, giunto 9º nell’ultimo Brasileirao proprio a pari punti col Corinthians e che non parteciperà nemmeno alle competizioni internazionali. Ma per Pato oggi conta solo ripartire, anche perché la Coppa del Mondo si avvicina e, se non si dà una svegliata, Pato la vedrà come spettatore. Come già gli successe nel 2010.

Mario Cipriano