Un suo gol fulmineo regalò la Coppa Campioni all’Ajax contro i bianconeri. Rep abbinava tecnica e velocità come nessun altro; insieme a Cruijff con la grande Olanda
Hanno appena dodici anni di differenza e in comune la fama e la celebrità, acquisite in mondi completamente diversi. Anche se non si conoscono, più di una volta i loro nomi sono stati accostati proprio per le loro somiglianze e hanno fatto sorridere i rispettivi fan. Johnny Depp, famosissimo e pluripremiato attore statunitense, era ancora un bambino quando Johnny Rep, fantastico calciatore olandese, furoreggiava nei campi di mezza Europa.
Per tutti e due la carriera è stata ricca di trionfi e soddisfazioni ma, oltre al nome, questi due colossi hanno ancora qualcosa in comune. Entrambi hanno fatto piangere! Depp riuscì a commuovere milioni di persone per la sua romantica interpretazione in “Edward mani di forbici”(film del 1990); molti anni prima, Rep fece versare fiumi di lacrime ai tifosi della Juventus, realizzando il gol decisivo in una finale di Coppa dei Campioni che per i bianconeri diventò un vero e proprio incubo…
Johnny Nicolaas Rep nacque in Olanda, a Zaandam, il 25 novembre del 1951. Cominciò la carriera di calciatore nel club amatoriale della sua città, per poi avere il merito e la fortuna di venire ingaggiato nel 1972 dall’Ajax, un club che non ha di certo bisogno di presentazioni. Rep era un’ala destra veloce, abile nel dribbling e soprattutto polivalente. La sua prerogativa era infatti quella di svariare su tutto il fronte d’attacco, come un pungolo mortale per le difese avversarie.
Johnny Rep sapeva fare tutto, ecco perché si ritrovò subito fra i protagonisti del calcio totale dell’Ajax e della nazionale olandese. In squadra si ritrovò con dei veri e propri maestri del football come Cruijff, Neeskens, Krol e Muhren: aveva poco più di vent’anni e a lanciarlo fu Stefan Kovacs, diventato allenatore del club olandese dopo l’addio di Rinus Michel. Rep sfruttò subito la grande occasione nel corso della finale di Coppa Intercontinentale del 1972, la partita era Ajax-Independiente. Chiamato in campo dopo un’ora di gioco, il “ragazzino” Johnny Rep non accusò nessuna emozione e, con la disinvoltura di un campione consumato, segnò dopo appena cinque minuti. Poco dopo, batteva nuovamente il portiere Santoro e in pratica regalava la coppa ai lancieri. L’incontro, per la cronaca, si concluse 3-0.
Il nome di Rep è tuttora impresso nella storia del club anche per un’altra prestazione, quella nella finale di Coppa dei Campioni del 1973. L’Ajax aveva vinto le ultime due edizioni, ma stavolta partiva sfavorito contro la Juventus. L’atto conclusivo si giocava a Belgrado il 30 maggio: Rep, astuto e rapido come un folletto, realizzò il gol dell’1-0 dopo appena quattro minuti di gioco e beffando il grande Dino Zoff! La partita era appena iniziata e i bianconeri avevano un’eternità per raddrizzare la contesa. Ma non ci fu verso: gli attacchi dei vari Capello, Bettega, Anastasi e Altafini non portarono alcun frutto.
Quel gol di Johnny Rep fu l’unico della finale e regalò la terza Coppa consecutiva agli olandesi. Dopo aver vinto tutto a livello di club, Rep provò altre avventure professionali. Nel 1975 si trasferì in Spagna, al Valencia, dove però non riuscì ad ottenere risultati soddisfacenti. Molto meglio, invece in Francia; col Bastia arrivò a giocare una finale di Coppa Uefa nel 1978, mentre con il Saint Etienne conquistò un titolo di campione di Francia nel 1981. Terminò la carriera di nuovo in Olanda, con i colori del Zwolle e successivamente con quelli del Feyenoord. In quest’ultimo club, Johnny arrivò proprio quando l’amico Johan Cruyff, che aveva condotto la squadra alla doppia vittoria di coppa e campionato, metteva fine alla sua vita di calciatore.
Eccellenti, ma purtroppo sfortunate, furono le partecipazioni di Rep alla Coppa del Mondo con la sua nazionale. I sogni dell’Olanda si infransero due volte in finale, e in entrambi i casi il trofeo andò alla nazione padrona di casa, con corollario di mugugni e polemiche con i direttori di gara. Nel 1974 vinse la Germania Ovest, ma l’Olanda era una macchina perfetta (il leggendario calcio totale) sotto tutti i punti di vista, con Rep autore di 4 gol e di prestazioni sempre eccellenti. Quattro anni dopo, nel 1978, siglò altre tre reti nella manifestazione e si arrese all’Argentina di Passarella e Daniel Bertoni. Tanti applausi e sentite congratulazioni per l’Olanda e i suoi calciatori ma nessun trofeo in bacheca, considerando anche il terzo posto ai campionati europei del 1976 in Jugoslavia. Tuttavia, e non solo per le 12 reti in 42 presenze complessive con l’Olanda, Johnny Rep sarà per sempre ricordato per la tecnica e per la velocità, un binomio che spiazzava persino le difese più agguerrite.
Lucio Iaccarino
