Dopo aver visto il derby di Madrid, il Milan-Juventus serale è stato micidiale: tra il soporifero e l’irritante, il big match della Serie A è sbiadito mestamente al confronto con la sfida al vertice della Liga spagnola.
Non che Atlético Madrid-Real Madrid sia stata una partita tutta “jogo bonito y alegría”. Anzi… Col ritorno al vertice dei “colchoneros”, nell’ultimo anno la situazione è andata facendosi sempre più tesa. Dalla finale della passata Copa del Rey alla gara d’andata in Liga fino alla recente doppia sfida in coppa nazionale e l’attuale sfida al vertice del campionato, la rivalità cittadina si è fatta una rivalità per vincere trofei, con tutto il corollario di polemiche e tensione che ne consegue.
Ed è che giusto lo scorso fine settimana la squadra di Ancelotti aveva staccato Atletico e Barça in testa alla Liga, portandosi a +3 in classifica. La sfida del fine settimana appena concluso era uno dei due match-ball in mano ai “blancos”. Il secondo sarà il prossimo giorno 23 Marzo al “Santiago Bernábeu”, quando il Madrid ospiterà il Barcellona. Una vittoria degli ospiti nel derby, avrebbe estromesso l’Atlético Madrid dalla lotta al titolo. Il risultato contrario avrebbe riportato le tre contendenti a pari punti, considerando anche la vittoria di Messi e soci contro l’Almería. È finita pari, un risultato che tiene viva la squadra di Diego Pablo Simeone e permette a quelli del “Tata” Martino di avvicinarsi alla testa. Oggi la classifica della Liga dice: Real Madrid, 64 punti; Barcellona, 63 punti; Atlético Madrid, 61 punti.
La gara era iniziata col botto. Nella prima mezz’ora c’era stato il tempo per il gol dell’1-0 di Benzema (con polemiche per un presunto fuorigioco che in diretta sembrava esserci, ma che le ripetizioni hanno smentito), un netto rigore per fallo di Sergio Ramos su Diego Costa non concesso dall’arbitro, una parata strepitosa di Courtois su Cristiano Ronaldo, un altro presunto rigore per i padroni di casa, situazione che accendeva gli animi sempre di più, fino a crear battibecchi, accenni di rissa, spintoni in area, il solito Pepe che simula un colpo alla testa (chissà perché agli avversari di Pepe viene sempre voglia di dargli una testata…) crollando come se gli avessero sparato ed infine il pari di Koke, un diagonale dalla destra su assist di Arda Turan.
Il nome di Koke Resurrección è meglio iniziare ad appuntarlo, perché, oltre che in Liga ed in Champions League, lo sentiremo con tutta sicurezza anche al prossimo Campionato del Mondo. Tornando alla gara, succede che al minuto 46, primo di recupero di un primo tempo più intenso e teso che bello, Gabriel Fernández Arenas, conosciuto come “Gabi”, capitano dell’Atlético Madrid, riceve palla a oltre 30 metri della porta di Diego López e spara: rete da favola per un 2-1 meritato. E gara che cambia.
Nel secondo tempo, infatti, il Madrid è costretto a far la partita, situazione cui è poco abituato, mentre l’Atletico può distendersi in contropiede, situazione in cui si sente molto a sua agio. E le occasioni da gol fioccano da una parte e dall’altra, senza mai concretizzarsi, con la sensazione che i padroni di casa sian più vicini al 3-1 che a subire il pari, ma anche che vadan perdendo energie col passare dei minuti, lasciandosi schiacciare nella propria area di rigore. E così succede che al primo errore – palla persa da Mario Suárez in fase di ripartenza – il Madrid punisce: Cristiano Ronaldo segna il suo 23º gol in Liga (in 22 gare), il 42º stagionale (in 37 gare) e chiude il match sul 2-2.
Un’oretta dopo iniziava il posticipo della Serie A, indigeribile per pochezza tecnica, per inesistenti argomenti di interesse, per gioco ed idee, quando negli occhi ci sono ancora le geometrie di Gabi e Xabi Alonso, le cavalcate di Carvajal e Filipe Luís, il duello tra Diego Costa e Sergio Ramos, la rabbia di Cristiano Ronaldo o i tocchi felpati di Arda Turan. Addirittura nel settore “attimi di isteria” ha stravinto la sfida del “Vicente Calderón” su quella del “Meazza”: non avendo Conte “nemici” con cui prendersela – perché Napoli e Roma avevan pareggiato, perché Seedorf è troppo pacifico per volerci uno far casino e perché il Milan è troppo in giù per essere un rivale all’altezza della Juve – se ne è restato a bordo campo tranquillo, mentre Simeone ed Ancelotti tormentavano il quarto uomo e il “Mono” Burgos, assistente del “Cholo”, cercava di picchiare l’arbitro.
Insomma, la prossima volta meglio fare al contrario, piazzando il big match di Liga in tarda serata, quando la giornata di Serie A è già in archivio. L’appuntamento è al “Santiago Bernabèu” di Madrid, Domenica 23 Marzo alle ore 21.
Ecco la sintesi della gara con il commento spagnolo, da brividi!
Mario Cipriano