In una situazione piuttosto intricata abbiamo vestito i panni del selezionatore. Queste sono le nostre convocazioni e i titolari che vorremmo a Brasile 2014!

Prandelli

Il ct Cesare Prandelli sta riflettendo (foto dal web)

Mancano oramai una manciata di giorni alla consegna della lista definitiva dei convocati azzurri per il Mondiale. L’impressione è che tirar fuori un undici di livello non sarà compito facile. Non siamo quelli del 2006, questo è poco ma sicuro, e la situazione dopo una lucida analisi non è per nulla limpida. Prima di cercare di immaginare la formazione titolare, ecco quello che non ci quadra!

1) Il modulo. 4-3-3? 3-5-2? 4-3-1-2? Prandelli non ha deciso e questo non è positivo. Essere camaleontici è una dote molto redditizia nel calcio di oggi, ma nella fattispecie la mancanza di certezze con il Mondiale alle porte è sintomo più che altro di gran confusione in testa e dell’assenza di punti di riferimento.

2) Gli esterni. Che sia difesa a 4 oppure centrocampo a 5, sugli esterni ci sarà da soffrire. Scordatevi gli Zambrotta e i Grosso. I nostri terzini ci faranno venire l’emicrania come Zaccardo al Mondiale tedesco. Maggio non gioca da mesi, così come Abate. Nemmeno De Sciglio ha avuto un rapporto idilliaco con Seedorf. Pasqual non ha mai messo piede fuori dalla Serie A. Darmian? Un 25enne duttile e affidabile, anch’esso senza esperienza internazionale.

In Italia la percentuale di consumatori di…moment nel mese di giugno è destinata a schizzare in alto. L’impressione è che sia più proficua una difesa a 4, in modo tale che i calciatori vengano messi in condizione di gestirsi a livello fisico. Con questa disposizione Chiellini potrebbe scalare a sinistra (anche se non ci convince) e, considerandolo a metà tra uno stopper e un fluidificante, Prandelli potrebbe decidere di convocare un terzino in meno a vantaggio di un attaccante in più.

3) I naturalizzati. Romulo e Paletta fanno fare il salto di qualità? Paletta è un italo-argentino di 28 anni, apprezzabile centralone, non c’è che dire, ma il fatto che dall’Argentina non l’abbiano mai chiamato preferendogli addirittura il napoletano Fernandez (uno da mani nei capelli) lascia perpetui dubbi. Insomma, fosse stato un fenomeno non se l’avrebbero fatto sfuggire. Comunque sia un buon rincalzo del blocco juventino.

Romulo è invece un italo-brasiliano di tre anni più giovane, poliedrico jolly ma nulla più. Passato per Firenze senza imporsi, quest’anno ha disputato una stagione sopra le righe al Verona. Un unico campionato positivo non è però un po’ poco per meritarsi una chiamata così prestigiosa? “E’ uno che si adatta” dice il ct, e allora Florenzi? Le loro convocazioni non fanno altro che ammettere la pochezza del nostro calcio….

4) La condizione di Rossi. Pepito è il più talentuoso dei 30, penalizzato dalla sua corporatura di cristallo. Gli ultimi mesi trascorsi a guardare gli altri per il noto infortunio rischiano infatti di farlo rimanere a casa sul divano. La presenza del fiorentino in Brasile, però, è fondamentale. Se gestito idoneamente (come l’uomo dell’ultima mezz’ora) potrebbe far saltare il banco con una giocata di classe, facendo pendere l’ago della bilancia dalla nostra parte. Che Prandelli abbia fiducia!

5) Le… “Prandelliate”. Tra codice etico applicato secondo…illogica, battute poco felici, scelte opinabili (Criscito su tutti) e ostracismo verso qualche giocatore (Verratti rischia il clamoroso taglio), c’è da convivere anche con le bizzarrie del Ct, che solo a tratti sembra lucido.

Detto ciò, ora tenteremo di fornire una formazione che potrebbe ben figurare. Già analizzata la situazione difensiva, il centrocampo a 3 (con Pirlo vertice basso e due mezz’ali) sarà la nostra forza. Davanti invece bisogna riflettere e poi molto. Considerando che Balotelli è per Prandelli inamovibile, opteremmo per le due punte, inserendo vicino a Mario il capocannoniere Immobile (in vantaggio su Destro e in attesa di un Rossi più allenato).

Con due attaccanti vicini manca solo un trequartista. Non abbiamo un numero 10 classico, ma ce ne sono alcuni che si possono adattare come Montolivo, Candreva (anche se appare più un esterno), Thiago Motta. Giocando con una sola punta (Balotelli) si dovrebbe invece tenere in gabbia un leone come Immobile, promuovendo a destra Cerci (con la maglia azzurra ha fallito diverse chance) o lo stesso Candreva, e dall’altra parte Insigne (ma la sua posizione è in dubbio) o Cassano (pista impercorribile).

Al netto di tutte queste considerazioni, ecco l’11 proposto dalla nostra redazione. Schema 4-3-1-2, Buffon in porta, con davanti due armadi che conosce molto bene. Barzagli e Chiellini (con Bonucci ripescato se il Chiello andasse a sinistra) offrono ampie garanzie. Ai lati Abate e De Sciglio (o Chiellini) saranno chiamati ad attaccare le rispettive corsie. In panchina Paletta, Darmian (gioca sia a destra che a sinistra). A casa Ranocchia (discontinuo), Maggio e Pasqual. Il terzetto di centrocampo Pirlo, Marchisio e De Rossi macinerà gioco e il trequartista chiamato a dare equilibrio sarà Montolivo. Pronto a dare il cambio ci sarà Thiago Motta, mentre Verratti è troppo prezioso per essere scartato. A casa Aquilani. Davanti coppia Balotelli-Immobile. Panca per Candreva, Destro, Cassano, Rossi, Cerci. Out Insigne.

Non resta che attendere le vere direttive del ct attese per il 2 giugno!

 

ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Barzagli, Chiellini (Bonucci), De Sciglio; Marchisio, Pirlo, De Rossi; Montolivo; Balotelli, Immobile.

A disp: Sirigu, Perin, Bonucci (Abate), Paletta, Darmian, Thiago Motta, Verratti, Candreva, Cassano, Rossi, Cerci, Destro.

Non convocati: Ranocchia, Maggio, Pasqual, Parolo, Romulo, Aquilani, Insigne.

 

Lorenzo Attorresi