Pregi e difetti delle scelte di Prandelli per la Nazionale, con l’esclusione eccellente di Rossi e senza una prima punta come riserva. 

cesare prandelli

cesare prandelli (foto dal web)

La notte post Irlanda – Italia sicuramente Prandelli l’ha passata insonne: i tormenti dell’ infortunio molto grave a Montolivo e quello ad Aquilani, una gara quella al Crowen Cottage di Londra che inevitabilmente ha lasciato il segno. Pepito Rossi è la prima vittima della gara oltremanica. Inaspettata?

Troppe aspettative per il talento dei gigliati, che cerca la forma migliore dopo il lungo infortunio. Certo che non è fortunato Pepito con la Nazionale, prima scartato da Lippi nei Mondiali del Waka Waka, poi ancora lasciato a casa da Prandelli alla Confederation Cup; i colori azzuri non gli portano davvero molta fortuna.

Sabato sera a Londra ha giocato una partita votata al sacrificio cercando palla fuori area, non ha fatto contrasti è vero, la sufficienza l’ha cercata senza ottenerla, l’infortunio a Riccardo Montolivo ha messo sotto shock gli 11 in campo, poi ancora Aquilani che ha dato un colpo di tempia ha messo in confusione e in apprensione lo staff della Nazionale, ma anche la formazione in campo che, improvvisamente, ha spento la luce.

La gara degli azzurri oltremanica come da tradizione prima di un’esperienza importante si è tramutata in un esperienza difficile: della rudezza degli avversari sapevamo in partenza, a posteriori è facile dire era meglio un avversario più “morbido” come quello di Mercoledì prossimo. Pepito Rossi meritava l’esclusione? A nostro avviso no. I Mondiali in Brasile se pensati con ambizione devono essere lunghi, il talentino italo-americano avrebbe avuto modo di crescere di forma.

Il c.t. ha visto e pensato che Insigne e Cassano sono in “palla” e brillanti e possono sostituire Rossi. Una scelta tecnica quella degli attaccanti che potrebbe far storcere il naso a molti critici: Balotelli che non deve avere “problemi” ha già a noie muscolari; Sabato sera si è scaldato ma non è stato impiegato, aspettiamo e vediamo se Mercoledì con il Lussemburgo sarà in campo. Destro è un escluso meno eccellente di Rossi che con molta probabilità non ha accettato di andare in Brasile come “riserva”. Prandelli vorrà sviluppare il gioco sulle fasce e pensa di fare a meno di una prima punta di riserva.

Immobile ha fatto un Campionato straordinario con il Torino, ha fame e voglia di mettersi in mostra, la Bundesliga lo pretende a colpi di contratti da star, ma in campo internazionale è una scommessa; da un punto di vista tecnico con Ventura è stato impiegato con moduli che lo vedono protagonista nelle ripartenze, in area di rigore è poco manovriero. Il reparto d’attacco ha bisogno di un SuperMario in splendida forma per 30 giorni, non deve farsi male, o “sprecare” qualche partita! Una torre di riserva ci voleva.


L’infortunio a Montolivo ha determinato un problema a centrocampo. Il rossonero ha esperienza internazionale; Parolo fino a qualche giorno fa sembrava sicuro tagliato ma la rottura alla gamba del milanista ha riparto le porte al parmense, che dopo un Campionato da “super”, merita il biglietto per il Brasile sebbene non abbia caratura internazionale. Il centrocampista di origini varesine ha caratteristiche per un impiego a tuttocampo: dotato di fisicità, atleticità, tecnica potrebbe essere l’uomo che affiancherà gli “eterni” Pirlo e De Rossi, oppure l’internazionalità e la freschezza di Verratti avranno la meglio?

Romulo è dato per non pronto da un punto di vista fisico, e viene lasciato a casa. Thiago Motta ha esperienza da vendere sebbene quando veste la maglia azzurra lascia a desiderare. Insomma l’infortunio a Montolivo apre un problema a centrocampo non di poco conto. La duttilità del laziale Candreva permette all’organico azzurro di stare tranquillo sulle fasce: Cerci, CandrevaAbate, Insigne, Darmian, De Sciglio riempiono le fasce da centrocampo in su e in giù con garanzia, si tratterà di far giocare i calciatori più in forma. De Rossi è un vero e proprio jolly.

Il blocco juventino nel reparto difensivo consegna alla Nazionale ampie e sicure garanzie: Bonucci, Chiellini, Barzagli quest’ultimo trova pure la riserva (Ranocchia), l’ex Wolfsurg ha noie fisiche e qualche preoccupazione la lascia. De Sciglio è una promessa emergente, poco “spremuto” da Seedorf che può essere impiegato a sinistra e a destra, Darmian offre una duttilità simile a quella di De Rossi. Il granata può giocare da terzino da fluidificante, e all’occorrenza da ala, ma non bisogna chiedergli la realizzazione.

Paletta rimane un punto di domanda: a Londra non si è messo in luce, con il Parma non ha disputato un brillante finale di stagione, l’oriundo è un altro dei mal di testa dello staff azzurro. Certo questa Nazionale non parte per il Brasile con una buona stella sopra di se; ha bisogno di trovare la giusta forma da subito per ottenere il “risultato”. Dobbiamo dare atto a Prandelli che quando deve compiere le scelte importanti fa pochi favoritismi: sebbene abbia domicilio a Firenze, ha lasciato a casa Rossi, Pasqual, portando il solo Aquilani. Sui portieri possiamo star tranquilli, abbiamo i migliori.

Zaffaroni Fabio