Modificati gli articoli 11 e 12 del codice di giustizia che equiparavano la discriminazione razziale e territoriale ad un illecito disciplinare, niente squalifica quindi per le curve che canterranno i tristemente famosi cori al Vesuvio.
Non ci sarà più una chiusura immediata delle curve in caso di insulti razziali o discriminazione territoriale, ecco la prima mossa di Carlo Tavecchio come presidente della Figc. Modificati gli articoli 11 e 12 del codice di giustizia che equiparavano gli insulti razzisti o di discriminazione territoriale ad un illecito disciplinare. La modifica entrerà immediatamente in vigore, non sarà quindi più considerato sanzionabile come illecito disciplinare la conditta che comporti offesa o denigrazione per motivi di origine territoriale, dall’articolo 12 infatti è stata cancellata tale offesa come causa di responsabilità oggettiva per le società.
Certamente questo è un passaggio molto caro a numerosi club che nelle passate stagioni si sono visti chiudere le curve ma ora è chiesta a gran voce dalla comunità sportiva europea una norma alternativa che ponga fine a comportamenti offensivi dell’etica calcistica. Certamente evitando semplicemente la chiusura della curve si farà in modo che questi comportamente restino praticamente impuniti, ecco perchè sono attese delle nuove norme che abbiano la capacità di porre fine ad un malcostume tutto italiano. di Nicola Mirone