Speaker della squadra da oltre vent’anni, è uno dei segreti dell’ambiente che si vive nello stadio più “caldo” di Germania. Anche lui questa sera sfiderà la Juventus.
Che il Westfalenstadion di Dortmund (dal 2005 e fino al 2021 ufficialmente da chiamare Signal Iduna Park per ragioni di sponsor) sia lo stadio più “caldo” di Germania ed uno degli impianti d’Europa dove la spinta del pubblico più si sente, è cosa riconosciuta. I 65.000 tifosi che ad ogni gara europea spingono i gialloneri guidati da Jürgen Klopp sono davvero un dodicesimo uomo che nelle partite interne può fare la differenza. Molto meno si sa, invece, dell’uomo che durante ogni match è la voce dello stadio: Nobby Dickel.
Norbert Dickel, 53 anni, è stato un buon attaccante. Dopo gli inizi nel piccolo Sportfreunde Siegel, nel 1984 passò al Köln (finalista perdente di Coppa UEFA contro il Real Madrid) e nel 1986 al Borussia Dortmund, di cui divenne un idolo per i 40 gol segnati in 90 partite di campionato, ma anche e soprattutto per la doppietta realizzata nella Finale di Coppa di Germania vinta nel 1989 contro il Werder Bremen, primo trofeo che il Dortmund vinceva dopo un’astinenza di ben 23 anni. Un infortunio lo costrinse al ritiro dall’attività agonistica a soli 29 anni e fu così che decise di riciclarsi ed inventarsi un ruolo che all’inizio degli Anni Novanta era quasi sconosciuto.
È lui che da quasi un quarto di secolo annuncia il nome dei calciatori prima del match, chiedendo al pubblico di rispondere col cognome; è lui che, da una cabina situata a lato del “Gelbe Mauer” (la mitica “Muraglia Gialla”, come è conosciuta la curva del Westfalenstadion), racconta le partite per la radio ufficiale del Borussia Dortmund; ed è sempre lui che si occupa di coordinare le trasferte dei fans, mantenendo le relazioni tra questi ed il club. Una presenza fissa tra i gialloneri della Ruhr, un uomo in più nella squadra che questa notte cercherà di capovolgere il risultato della scorsa settimana e dare al Dortmund la qualificazione ai Quarti di Finale di Champions League.
Mario Cipriano