Berlusconi aveva annunciato un Milan più giovane e più italiano, ma è andato via El Shaarawy e sono arrivati due attaccanti stranieri di 28 anni…

El Shaarawy ed Ibrahimovic in maglia rossonera  (fonte foto www.bongda.com.vn)

El Shaarawy ed Ibrahimovic in maglia rossonera (fonte foto www.bongda.com.vn)

Durante le trattative per la vendita a Mr. Bee, Silvio Berlusconi soleva ripetere che il Milan si sarebbe rilanciato sicuramente: con l’arrivo dei capitali orientali ci sarebbero stati investimenti forti, altrimenti si sarebbe puntato su un progetto basato su giovani italiani.
Mr. Bee è sparito da un mesetto. Dopo l’annuncio ufficioso dell’acquisto del 48% del Milan, di lui non si è saputo più niente; l’unica cosa certa ad oggi è che il Milan appartiene ancora al 100% a Silvio Berlusconi. È lui che ha messo i 58 milioni di Euro finora spesi sul mercato dal Milan ed è sempre lui che ha presentato il nuovo allenatore a Milanello. Però la linea che sta seguendo il Milan sul mercato non è quella che aveva annunciato a fine Primavera.

“Vogliamo creare un forte nucleo di giocatori italiani, giovani e possibilmente della Nazionale. Mi piacerebbe anche che provenissero dal nostro settore giovanile ma per quello servirà molta pazienza”. Queste le parole del presidente del Milan Silvio Berlusconi giusto un paio di settimane fa, in occasione della presentazione alla stampa del nuovo tecnico Sinisa Mihajlovic.

Luiz Adriano e Bacca conformeranno il nuovo attacco del Milan  (fonte foto www.bookigram.com)

Luiz Adriano e Bacca conformeranno il nuovo attacco del Milan (fonte foto www.bookigram.com)

Per il momento sono andati via Bonera, Bocchetti, Rami, Essien, Muntari, Van Ginkel, Pazzini e Destro. E sono arrivati Bertolacci, Bacca e Luiz Adriano. Se Bertolacci rientra nei parametri che il presidente aveva fissato (italiano, 24 anni, nel giro della nazionale), Bacca e Luiz Adriano molto meno: un colombiano ed un brasiliano; quasi 29 anni il primo, 28 anni suonati il secondo; Bacca è la terza alternativa come centravanti della sua nazionale, mentre Luiz Adriano con la “Seleçao” c’è andato giusto un paio di volte, non venendo nemmeno convocato per la recente Copa América. E, intanto, mentre ci si continua ad intestardire sul ritorno del trentaquattrenne Ibrahimovic, arriva la notizia dell’imminente cessione di Stephan El Shaarawy


Di fronte a questo scenario, tornano alla mente le parole del presidente: puntare su giovani italiani. Forse non si era spiegato bene, forse voleva dire che bisogna puntare a vendere i giovani italiani, come già si iniziò a fare la scorsa estate quando si mandò via Bryan Cristante preferendogli Muntari, Van Ginkel ed Essien. Perché vendere El Shaarawy significa esattamente rinnegare l’idea di un Milan giovane ed italiano. Anche se poi magari arriverà Romagnoli, però El Sha doveva essere – insieme a De Sciglio – il simbolo della new age rossonera.

Ad oggi il Milan ha una rosa di 30 giocatori, dei quali ben 15 sono stranieri. Sono arrivati due centravanti sudamericani di 28 anni e si punta a prenderne uno strapagato attaccante ormai a fine carriera, sono stati rinnovati i contratti del trentenne olandese De Jong e del trentaduenne francese Mexes, l’unico prodotto delle giovanili arrivato in prima squadra negli ultimi diciassette anni è De Sciglio, El Shaarawy se ne va al Monaco . . .  Se è questo il piano di rilancio del Milan 2015/16, pare difficile immaginare a breve un rinverdirsi dei fasti del passato.

Mario Cipriano