La società bianconera fa segnare parità di bilancio e crescita stimata del fatturato
La Juve sa far riportare i conti. Non c’è che dire, la gestione Agnelli-Marotta-Paratici ha riportato la Vecchia Signora in alto e, col tempo, ha anche saputo risanare una situazione in rosso che la lunga risalita aveva lasciato come pesante dote ai bianconeri. Inutile dire che in Italia la Juventus è un modello, per efficienza e per capacità di ottimizzare gli investimenti e di innovazione.
Nell’attuale campagna acquisti-trasferimenti la Juventus ha saputo gestire sapientemente le risorse a disposizione. Ogni innesto e cessione viene valutata in base a diversi parametri : plusvalenze ricavabili, peso sugli ammortamenti, acquisti con la formula del prestito con obbligo di riscatto che permettono di rinviare uscite di cassa agli anni successivi. La società bianconera finora ha speso 83 milioni di euro per gli arrivi in sequenza di Dybala, Mandzukic e Zaza, oltre al riscatto di Pereyra. La ripartizione dei costi peserà sul prossimo bilancio bianconero relativo all’imminente stagione 2015/16 per € 50 milioni.
Agnelli e Marotta sanno però mantenere in equilibrio la bilancia ricorrendo anche a qualche sacrificio sull’economia della società, vedasi lo sconto al Boca per Tevez o il prezzo di favore con cui è stato ceduto Vidal. Le cessioni dell’argentino e del cileno, oltre all’addio di Pirlo fanno respirare le casse societarie. La vendita di Ogbonna e Sorensen frutterà altri 13,5 milioni che, a bilancio, sommano un accumulo di € 50 milioni con plusvalenze per € 35 milioni. La barca resta in asse, la Vecchia Signora sa rinnovarsi senza svenarsi, anzi mantenendosi in una situazione economico-finanziaria di salute piena. Il recente exploit europeo poretà inoltre ad una crescita di fatturato di circa 30 milioni. Senza dimenticare che Marotta potrebbe concludere altre trattative in uscita che farebbero lievitare il tesoretto e dare nuova linfa alla società di Corso Ferraris.