L’ex portiere di Roma, Juve, Inter e della nazionale si è confidato durante il Condò Confidential tornando sulla sua positività ai tempi della Roma e soprattutto con alcuni aneddoti su Juventus e Agnelli.
Una lunga e succosa intervista quella rilasciata dal “cinghialone” Angelo Peruzzi al direttore della Gazzetta dello Sport Paolo Condò. Si è parlato di tutta la carriera del calciatore romano. Dall’esordio in un Milan-Roma dopo che Tancredi uscì stordito da un petardo al caso doping a 19 anni. Peruzzi a tal proposito non cerca scuse: “E’ stata la peggior stronzata che ho fatto nel mondo del calcio: il Lipopill me lo diede un mio compagno perchè venivo da uno stiramento e non volevo farmi male di nuovo, questo però mi costò la positività alla Fentermina. La Roma mi disse di fare riscorso, io dissi di no perchè avevo sbagliato e così litigai con tutti i dirigenti, solo il presidente mi difese”.
Poi l’esperienza alla Juve: “L’Avvocato chiamava a casa mia alle 7 del mattino. La prima volta rispose mia moglie dicendomi che uno chiamava da Casa Agnelli… io pensavo fosse uno scherzo e riattaccai. Mi richiamarono subito e dopo 10 minuti parlai con l’Avvocato“. Poi un passaggio sul gol non concesso che scatenò polemiche in quel Empoli-Juventus e che decise il campionato: “Sul momento pensai di aver parato ma poi chiesi a chi era dietro la porta e tutti mi dissero che era entrata di 20 centimetri. Volevo dire tutto il sala stampa ma non andai io, mandarono altri e subito dopo mi chiamò Agnelli dicendomi di aver fatto la più bella parata della carriera”
Infine un racconto sul mondiale del 2006 quando Peruzzi era nello staff tecnico di Lippi: “Esultammo come pazzi dopo la vittoria poi però corsi negli spogliatoi a rincuorare il mio amico Zidane, lo trovai che fumava una sigaretta… mi misi vicino a lui e chiacchierammo per alcuni minuti“.