Colpo di scena in Serie D.

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Svolta importante in casa Taranto. Infatti, Elisabetta Zelatore, insieme all’avvocato Tonio Bongiovanni, ha prelevato il 51% delle quote societarie dalla Fondazione Taras, associazione di tifosi del Taranto che deteneva il 100% delle quote, dopo il disimpegno dell’ex presidente Campitiello.

Per la coppia Zelatore-Bongiovanni questo è un ritorno, dato che entrambi sono stati soci del Taranto dall’estate del 2012 fino al gennaio 2013, quando la Zelatore, all’epoca dei fatti presidente del sodalizio rossoblu, aveva rassegnato le proprie dimissioni a causa di divergenze con gli altri azionisti, su tutti l’ex presidente tarantino Fabrizio Nardoni. I nuovi arrivati hanno fatto sapere che faranno di tutto affinchè il Taranto il prossimo anno giochi in Lega Pro.

Infatti, il club rossoblù, insieme a Monopoli e Viterbese, hanno presentato la domanda di ripescaggio entro la scadenza prefissata del 27 luglio, non allegando però la somma di 500 mila euro (400 mila euro di fideiussione e 100 mila di iscrizione), obbligatoria per la presentazione della domanda. Tuttavia, c’è ancora un barlume di speranza, dato che Sambenedettese, Forlì e Gubbio, pur senza presentare la domanda, hanno inoltrato un ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport per protestare contro il fondo perduto di 500 mila euro.

L’udienza, che è fissata per il 31 luglio, sicuramente ci dirà qualcosa in più su questa intricata vicenda. Ritornando al Taranto, Bongiovanni ha comunque fatto sapere che è gia pronto a versare la quota dei 500 mila euro, qualora ve ne fosse la possibilità. Bisogna comunque ricordare che tre società (Albinoleffe, Pordonenone e Seregno) hanno a loro volta presentato delle domande complete e che quindi dovrebbero godere di uno status di privilegio rispetto alle altre compagini.

Infine, per la cronaca bisogna ricordare che le domande di ripescaggio verrano visionate dalla Commissione di vigilanza della FIGC; a tal proposito la riunione è fissata per il 4 agosto.  Staremo a vedere.

Giuseppe Marzetti