Il Collegio di garanzia deciderà se la Federazione deve riportare il numero delle squadre partecipanti alla Lega Pro da 54 a 60.

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Carlo Tavecchio, Presidente FIGC

Come se non bastasse un’estate di scandali, partite comprate, società riammesse e ripescaggi ci si è messa anche la Figc a complicare il tutto riducendo il numero delle squadre partecipanti alla Lega Pro senza seguire i dettami dei regolamenti. Un atteggiamento scorretto, almendo stando a quanto riportato chiaramente dalle NOIF, e di conseguenza impugnabile proprio come hanno fatto diverse società che ambivano al ripescaggio in Lega Pro dopo le tante defezioni estive. Tavecchio da parte sua annuncia che questa modifica è fondamentale per permettere di dare credibilità alla Lega Pro e inserire in essa solo i club forti economicamente, peccato che per far questo il Presidente vada contro le norme della sua federazione e questo fa screditare ancor di più un calcio italiano che è sicuramente ai minimi storici per quanto concerne la credibilità e l’organizzazione.


Nonostante la sicurezza di Tavecchio e degli altri dirigenti federali oggi il Collegio di garanzia del Coni potrebbe riportare la Lega Pro a 60 squadre costringendo le leghe a dover nuovamente modificare gli organici dei gironi ed i calendari a pochissimi giorni da una prima giornata che, a detta di tutti, andava rinviata in toto sia per la Lega Pro che per la Serie D. Seregno, Taranto, Samb, Fondi, Viterbese sperano e sono pronte a dar battaglia anche successivamente, presso il Tar del Lazio, qualora il Coni non riportasse il format della Lega Pro a 60 squadre. L’Assocalciatori tramite il suo presidente Damiano Tommasi si è schierata con i club che hanno presentato ricorso ed allora vedremo oggi cosa accadrà, di certo è davvero assurdo come, a poche ore dal fischio d’inizio dei campionati, tutto sia ancora in discussione.