Il j’accuse di Gigi che ci mette sempre la faccia

Gianluigi-Buffon

Gianluigi-Buffon

Gianluigi Buffon è un monumento. E non solo per le qualità che l’hanno reso uno dei più forti portieri della storia, ma anche per le qualità morali e di lottatore che lo rendono speciale. Ieri sera, al termine della sconfitta contro il Sassuolo, ha parlato ai giornalisti in maniera chiarissima e senza riserve, usando più o meno le stesse parole che il presidente Andrea Agnelli aveva usato solo qualche giorno fa, definendo “inaccettabile” l’attuale situazione della Vecchia Signora.  Lo sfogo del portiere bianconero di fronte a taccuini e telecamere è comprensibile per il suo ruolo di capitano e per la caratura del giocatore che rappresenta, e segue la sfuriata all’interno dello spogliatoio bianconero, confermato dai testimoni, nell’intervallo tra primo e secondo tempo.

La Juventus e tutti noi dovremmo iniziare a mostrare dei segnali di consapevolezza guardando la classifica. Questo significa che, se dopo due o tre gare, può essere anche un caso, ma dopo dieci non lo è più. E visto che non lo è, un approccio e un primo tempo indegno come abbiamo fatto oggi è qualcosa che sicuramente dobbiamo evitare. I numeri ogni tanto raccontano verità, ogni tanto no. Quello che è stato palese oggi è che in una partita di importanza capitale abbiamo fatto un primo tempo indecoroso, non abbiamo vinto neppure un contrasto. Questo sta a significare che dobbiamo migliorare anche nel senso di responsabilità” ha tuonato Buffon a fine partita. “Dovremmo protestare meno con gli arbitri e a essere un po’ più umili con noi stessi, facendo degli esami di coscienza grandi perché, se anche gli arbitri sbagliano, lo fanno in buona fede, sia contro che a favore. Non ci si può trincerare dietro l’alibi di un arbitro o di un fis

chio sbagliato. Alla Juventus non sono mai stato abituato a guardare questo. Il primo tempo di oggi è stato un qualcosa di completamente sbagliato e sono sgomento perché innanzitutto sono il capitano di questa squadra e questo è qualcosa che veramente fa male all’anima, vedere la propria squadra essere sovrastata dagli avversari in un tempo e più che altro vederla non capire l’importanza della gara, avendo questo tipo di approccio. È una auto accusa che mi faccio perché noi grandi non dobbiamo permettere una cosa simile. Più che altro dobbiamo tornare tutti umili e con i piedi per terra perché se si indossa la maglia della Juve, se non si suda e non si ha la voglia di combattere, si rischia solo di fare delle figure ancora peggiori e così rischiamo di naufragare“.

Un vero atto d’accusa che ricorda quello celebre avvenuto subito dopo l’eliminazione dell’Italia al Mondiale dello scorso anno quando il numero uno azzurro lamentò lo scarso impegno e stato di forma di alcuni compagni, più colpevoli di altri nel fallimento brasiliano.

Dopo la sconfitta con il Sassuolo, è andato in scena un lungo confronto fra l’ad Beppe Marotta, il ds Fabio Paratici, il tecnico Massimiliano Allegri e la squadra, culminato con la decisione andare da subito in ritiro, in vista del derby di sabato con il Torino.