Amarcord: L’argentino pianse dopo la rete alla sua ex squadra
Mohamed Salah sulle orme di Gabriel Batistuta. La storia si è ripetuta. L’egiziano attesissimo alla sfida del Franchi, e fischiato, ha sfoderato una grande prestazione, e forse per la prima volta da inizio campionato si è visto realmente il Salah che ha incantato nella scorsa stagione in maglia viola. Gran gol e prestazione da incorniciare con il neo, però, dell’espulsione evitabile. I tifosi della Fiorentina non l’hanno perdonato dopo lo sgarbo fatto, lui però ha avuto rispetto per la sua vecchia squadra non esultando e non mostrando nessun ghigno dopo la rete che ha spianato la strada alla vittoria dei giallorossi.
La sua storia ricorda un pò quella di un ex che con la Viola e la città di Firenze aveva stretto un connubio che andava al di là del semplice affetto di una tifoseria per il suo giocatore più rappresentativo. C’era qualcosa di unico tra la Fiorentina e Gabriel Omar Batistuta, uomo simbolo della squadra per quasi una decade. Resta celebre la serata di passione che l’argentino visse il 26 novembre del 2000 quando, alla prima da ex con la Roma all’Olimpico, fu lui a decidere la sfida con un gran gol dai 20 metri che diede la vittoria alla Roma destinata a vincere poi il terzo scudetto della sua storia. Subito dopo fu sommerso dall’abbraccio dei compagni mentre restava impassibile e, addirittura, pianse mentre tutto l’Olimpico saltava di gioia. Un’immagine che resta nella memoria.
L’argentino riuscì in un’impresa. Farsi applaudire dai sostenitori di entrambe le squadre dopo un gol ma non poter gioire con i suoi sostenitori, anzi dolersi solo per aver fatto il suo dovere. Un campione assoluto, un uomo leale.