Un fatto che ha destato molta perplessità.

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Uno spiacevole episodio raccontato da una dirigenza alquanto stupita. E’ incredibile che anche una partita della categoria Pulcini possa scatenare delle polemiche, ma a quanto pare nel nostro calcio tutto è possibile. Capita così che la società del Kras Repen sia costretta a sottolineare un fatto accaduto nell’ultimo weekend in occasione del match contro i pari età del San Luigi Calcio. Questa la notte ufficiale:

“Sabato 7 novembre, ore 15, splende il sole sul campo di calcio a sette di via Felluga, terreno di gioco dell’asd San Luigi. In programma c’è San Luigi A-Kras Repen A, partita valida per la quarta giornata del torneo autunnale riservato alla categoria Pulcini. In campo bambini nati nel 2005. Tutto tranquillo. Sino al momento dei rispettivi saluti iniziali verso le squadre avversarie.

I giocatori del Kras Repen, squadra della comunità slovena della provincia triestina, sono soliti salutare in lingua slovena con il classico saluto “zdravo”. Un’usanza che, grossomodo dalla fine del Fascismo, contraddistingue tutte le squadre slovene triestine e goriziane di calcio (Primorje, Breg, Vesna, Zarja, Sovodnje, ecc.).

Il piccolo capitano del Kras Repen, però, al momento del saluto… si blocca e abbozza un “hip hip urrà” peraltro non ben riuscito. Sugli spalti i genitori dei ragazzi del Kras Repen si guardano e si interrogano sul perché il saluto non sia stato eseguito, come sempre, in sloveno.

A fine partita l’arcano viene svelato: il capitano del Kras Repen racconta che al momento di entrare in campo il dirigente-arbitro, messo a disposizione dal San Luigi, ha intimato al piccolo giocatore della squadra di Monrupino di fare il saluto solamente in italiano.

Alla domanda: «Perché?», rivolta dal capitano del Kras, la risposta è stata eloquente: «Stai zitto, qui siamo in Italia, il saluto lo fai solo in italiano»”.”

Un episodio di cattivo gusto di cui si poteva tranquillamente fare a meno.

Giuseppe Marzetti